Aldo Fallai
nasce a Firenze nel 1943. La sua formazione artistica avviene nella città
natale dove inizia anche a lavorare come professore, accostandosi,
contemporaneamente, alla fotografia. È proprio di questo periodo l’apertura di
uno studio di grafica in società con il fotografo Mario Strippini. Nel 1975 il momento clou della sua
carriera, che imprime una svolta decisiva: l’incontro con Giorgio Armani,
allora agli inizi della sua carriera come stilista autonomo. Da qui in poi
inizia il suo soggiorno milanese, che lo vede protagonista degli anni in cui si
sviluppa il prêt-à-porter. Il suo primo incarico, un servizio fotografico proprio per Re Giorgio
per una pagina di Vogue. Un idillio
andati avanti per oltre venticinque anni, che ha visto la realizzazione di
numerose campagne pubblicitarie volte a definire l’immagine internazionale dei
marchi Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Jeans. L’esperienza di
Fallai nel mondo della moda annovera alcune tra le maison più importanti: Hugo
Boss, Canali, Cerruti, Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferré, Calvin Klein,
Valentino ed Ermenegildo Zegna, solo per citarne qualcuno. Nel corso della sua
carriera firma servizi per le riviste Amica, Anna, Annabella, Elle, Esquire
Japan, GQ, Grazia, Harper’s Bazaar Italia, Lei, Max Moda, Mondo Uomo,
L’Officiel Homme, L’Uomo Vogue nonché per l’edizione inglese, italiana e
australiana di Vogue. Il suo stile è
inconfondibile: interpreta la moda nella sua quotidianità, prediligendo gli
aspetti esistenziali. Nelle sue immagini, infatti, sono riscontrabili tratti del contesto sociale e culturale del tempo
nonché del suo stato d’animo interiore. Pertanto, ammirare i suoi scatti è un po’ come leggere di lui e del tempo passato.
All’inizio degli anni ’80, in pieno sviluppo economico e agli albori dell’epoca
dell’opulenza per antonomasia, Fallai
lavora con le più importanti modelle, tra le quali Angela Wilde, Antonia
Dell’Atte e Gia Marie Carangi. Sempre in quel periodo, affianca la sua carriera fotografica a una personale lettura dell’arte
del ritratto di grandi della pittura. Tra i suoi riferimenti trovano posto i manieristi toscani, da
Pontormo ad Angelo Bronzino, la pittura di Caravaggio e la sua luce tagliente,
l’accuratezza dei preraffaeliti e le visioni esotiche dei pittori orientalisti del
XIX secolo. Un interesse per l’arte legato alla sua formazione e che sempre
di più trova commistione con la moda: nelle
campagne di metà anni ’80 per Emporio Armani, Fallai si ispira alla pittura dei
primi decenni del XX secolo e al classicismo della scultura degli anni ’30,
illuminando in maniera radente i corpi solenni dei modelli ritratti in pose
idealizzate. In molti altri casi, Fallai
guarda alla storia della fotografia come, per esempio, nel caso della campagna
Emporio Armani per la primavera/estate 1986 in cui cita direttamente Le baiser
de l’Hôtel de Ville di Robert Doisneau (1950). Fallai predilige il
bianco e nero per la sua forza espressiva e per la capacità di scolpire volti,
espressioni e corpi. La sua cifra
stilistica ha contribuito alla costruzione del mito Armani, realizzando
fotografie divenute icone di uno stile, e degli ideali di un’intera generazione.
Come non ricordare la campagna autunno/inverno 1984-1985 in cui Antonia
Dell’Atte in completo di foggia maschile avanza con atteggiamento sicuro,
tenendo a sé un fascio di quotidiani.
Fallai pubblica
numerosi cataloghi delle collezioni Giorgio Armani e il libro fotografico Almost One Year (1993). Le sue
fotografie sono apparse in numerose esposizioni e pubblicazioni, tra cui il
catalogo della retrospettiva itinerante Giorgio
Armani (2000), pubblicato in occasione della mostra tenutasi presso il
Solomon R. Guggenheim Museum di New York e di Bilbao. Nello stesso anno ritrae
la squadra di calcio della Juventus per il libro fotografico Un sogno in bianco e nero, iniziativa di
beneficenza a favore dell’Istituto Gaslini di Genova. Nel 2004 è la volta della
mostra a Firenze Col segno di poi:
Fotografie in Toscana 1980-2002. Ed è sempre il capoluogo fiorentino a
celebrarlo in questi mesi, fino al prossimo 16 marzo con l’esposizione
antologica “Aldo Fallai. Da Giorgio
Armani al Rinascimento. Fotografie dal 1978 al 2013”.
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