Beppe Modenese è stato il primo pr della moda italiana; ha inventato il made in Italy e la
fashion week milanese; è il Presidente Onorario della Camera Nazionale della
Moda Italiana: un uomo che ha posto le basi dell’italianità in termini di
stile e gusto, portandola a livello internazionale quale punto di riferimento. Plausi riconosciuti a livello planetario
già nel 1983 quando la testata Women Wear Daily lo definì “Italy’s
Prime Minister of Fashion”, titolo che un anno prima gli aveva
attribuito anche Adriana Mulassano. Questo e molto altro ancora, rivive oggi
nella magiche pagine del libro b.m. Beppe Modenese, Minister of Elegance,
edito Skira, che ripercorrono per immagini e aneddoti la meravigliosa vita,
svelando molto della sua personalità. Eminenza
della moda, Beppe Modenese si è sempre contraddistinto per la discrezione con
la quale si è mosso e ha frequentato gli ambienti più prestigiosi della società:
amico prima ancora che collaboratore di imprenditori e stilisti, fa parte di
quella generazione che non ha bisogno di ostentate fatti e vissuto. Una vita,
la sua, ricca di incontri speciali, colti con grande capacità e divenuti
capisaldi nella storia della moda italiana. Correva l’anno 1952 quando conobbe Olga di Gresy e Giovanni Battista
Giorgini, grazie ai quali comincia a lavorare nel negozio Il Ridotto di via
Montenapoleone in cui convivevano antiquariato, artigianato, arte contemporanea
e moda; nel 1954 incontra Piero Pinto,
che gli sarà sempre al fianco, anche nei viaggi in giro per il mondo e nei
quali sarà sempre ambasciatore della moda italiana; la stilista e regina delle pellicce, Jole Veneziani, è la prima ad
affidargli le pubbliche relazioni, un mondo fino ad allora sconosciuto in
Italia e di fondamentale importanza per Modenese per costruirsi i legami che
ancora oggi può vantare. Segue un breve
sipario televisivo con la trasmissione Vetrine, nella quale si occupa di
antiquariato e moda. Beppe Modenese con
il suo stile inconfondibile si reca a Parigi durante le sfilate dell’alta moda,
conoscendo stilisti e direttori di prestigiose Maison; nel frattempo,
sbarca negli Stati Uniti, ampliando ulteriormente la sua forma mentis. Il suo
nome è sempre più importante, validato da abilità e competenze ancora oggi
rare: diventa consulente per grandi
aziende, consigliere fidato di numerosi stilisti…in poche parole, sinonimo
di garanzia per chiunque abbia interessi nel mondo della moda.
Sulla
scia di queste esperienze, Modenese sviluppa in Italia il concetto di
manifestazione fieristica: è il 1968, infatti, quando organizza ModaParma, gettando le basi per la costruzione del
sistema moda Italia e della centralità di Milano così come li intendiamo ancora
oggi. Siamo agli albori degli anni ’70, epoca
di trionfi economici senza eguali nonché del fenomeno del prêt-à-porter. Il capoluogo lombardo è in
grande fermento: sta diventando il centro nevralgico della creatività, crocevia
di tendenze e stili, dove si concentrano estri come quelli di Missoni, Krizia, Walter Albini, Cadette,
Moschino, Armani e Versace. Tuttavia, manca
una visione organica e d’insieme: et voilà che Modenese, il 3 ottobre 1979,
tiene a battesimo il Centro Sfilate, progenitore di Milano Collezioni. Da lì in poi è stata un’ascesa continua. Di
Modenese e della moda italiana, a validazione di quanto la sua figura sia stata
emblematica per lo sviluppo del made in Italy. Dal 1987 al 2003 con lo Studio G.M. si occupa dell’ufficio stampa, le
pubbliche relazioni e l’organizzazione di eventi della Camera Nazionale della
Moda Italiana, con particolare riguardo per le manifestazioni Milano Moda Uomo,
Milano Moda Donna e Roma Collezioni Alta Moda.
Il volume ripercorre questo magico
mondo grazie a sei sezioni dedicate
nonché ai preziosi contributi di alcuni
tra le più importanti personalità dell’universo moda: da Franca Sozzani a
Suzy Menkes, da John Fairchild a Cesare Cunaccia. A corollario, una ricchissima galleria fotografica in
cui si vede scorrere sotto i nostri occhi incantati oltre mezzo secolo di
storia: storia del costume, ma anche di un Paese.
La testimonianza romanzata di una
delle vite più emblematiche del fashion internazionale, ma soprattutto
un’eredità per noi tutti, in particolare per i giovani, i quali possono
ritrovare nuovi stimoli per guardare oltre e non arrendersi, confidando nel
proprio talento. Perché, come afferma lo stesso Modenese, “La moda non può mai fossilizzarsi, non
può vivere sugli allori, non può accontentarsi di nostalgie”.
Nessun commento:
Posta un commento