Elsa Schiaparelli
nasce a Roma nel 1890 da una famiglia di intellettuali di origini piemontesi ma
inizia a viaggiare sin da giovanissima. Lungimirante,
eccentrica e d’indole irrequieta, colta e affascinante, con velleità da
scrittrice – stroncate sul nascere dalla famiglia dopo la pubblicazione di una
raccolta di poesie erotico-amorose -, inizia il suo percorso creativo nell’alta
sartoria, divenendo una delle figure di riferimento della storia della moda.
Nel 1924, da New York fa rotta su Parigi e,
complice l’incoraggiamento dello stilista francese Paul Poiret, Schiap, come viene chiamata
affettuosamente dagli amici, dà avvio a quella che diverrà una sfolgorante
carriera.
La
sua stravaganza, il suo anticonformismo e la sua straordinaria capacità di
guardare sempre un po’ più avanti degli altri, le permettono di precorrere i
tempi in modo brillante, anticipando tendenze e dettando stili. Ne sono un esempio l’idea di sviluppare le collezioni intorno a un unico
tema nonché la spettacolarizzazione
delle sfilate, così come la pioneristica scelta di materiali come il tweed,
il tessuto “escorce d’arbre” (goffrato scorza d’albero) o l’uso di fibre artificiali.
Inconfondibile, inoltre, la maglieria: golf ingentiliti con grandi fiocchi trompe-l’oeil
in stile optical bianco e nero, “pullover raggi X”, che disegnano la struttura
dello scheletro umano come in una radiografia, maglioni tatuaggio.
Nel
1927 apre la sua prima boutique parigina. L’influenza dell’arte figurativa nella sua
moda è evidente e le frequentazioni con i grandi artisti del cubismo e del
surrealismo ne validano l’essenza.
Nel
1933 è la volta di Londra, dove inaugura un nuovo atelier. Nel 1935 l’atelier
parigino si sposta in place Vendôme, aprendo le porte al prêt-à-porter,
abiti e oggetti pronti alla vendita e all’uso con taglie standard e lavorazioni
in serie. Un’innovazione epocale, progenitrice della moda contemporanea.
Donna di grande classe, icona di stile,
eterna rivale di Mademoiselle Chanel, di cui non approvava la contaminazione di
genere e guardaroba maschile-femminile, Schiap
lancia talenti del calibro di Hubert de Givenchy, Pierre Cardin e Philippe
Venet.
Nel
1954, complici le evoluzioni della moda e la bancarotta, è costretta a
soccombere a chiudere.
Nello
stesso anno pubblica la sua splendida autobiografia, Shocking Life
(nel cui titolo echeggia anche una
rivoluzionaria ideazione, la tonalità cromatica rosa shocking, per
l’appunto): la vita anticonformista di un’artista della moda.
Elsa Schiaparelli
muore a Parigi nel 1973, ma proprio in questi ultimi anni, per la precisione
nel 2013, la Maison viene rilanciata: acquistata da Diego Dalla Valle, già promotore della rinascita del band Roger
Vivier, presenta la sua collezione d’alta moda. A seguire la direzione
creativa, un turnover di stilisti di fama mondiale a cominciare da Christian
Lacroix.
Della serie, un mito che non tramonta mai…
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