Nina, Piazza di Spagna, Roma 1960 (dalla sezione "Moda") |
“Era come se fossi un etnografo: trattavo i
newyorchesi come un esploratore avrebbe trattato uno zulu, cercando lo scatto
più crudo, il grado zero della fotografia”, William Klein. Immagini che
emozionano, coinvolgono e suggestionano, evocano e raccontano. Di popoli,
luoghi, epoche, tendenze. Questo è l’universo immaginifico di William Klein. Un
universo in mostra fino all’11 settembre a Palazzo della Ragione Fotografia di
Milano con l’esposizione “William Klein: il mondo a modo suo”, che scandisce ed
esplora il suo percorso artistico, iniziato oltre 60 anni fa proprio a
Milano.
Genio innovatore e trasgressivo della fotografia internazionale,
William Klein nella sua vita ha praticato di tutto: dalla grafica alla pittura,
dalla fotografia al cinema alla scrittura.
La rassegna, curata da Alessandra Mauro, promossa e prodotta
dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto
e GAmm Giunti, con il patrocino del Consolato Generale degli
Stati Uniti a Milano, presenta oltre 150 opere originali, alcune
delle quali di grande formato, tutte provenienti dall’archivio personale del
fotografo, accompagnate da nuove installazioni espressamente concepite per
questa esposizione, ma anche da estratti dei suoi filmati, da alcune
gigantografie e da una selezione delle pellicole che ha diretto. L’allestimento
è realizzato da Migliore + Servetto Architects.
La mostra è divisa in nove sezioni che accompagnano il
visitatore in un itinerario che tocca le città fotografate da William Klein in
tutta la sua carriera, anche attraverso i diversi mezzi espressivi di cui si è
servito.
Il percorso espositivo muove dalle Prime opere, lavori
astratti realizzati dal fotografo americano quando, ancora appartenente alla
corrente hard edge, stile pittorico caratterizzato da bruschi e netti
contrasti geometrici tra diverse aree di colore, cominciò a operare come
artista sperimentale e concettuale proprio a Milano; si passa quindi alla
sezione dedicata a New York, un racconto visivo straordinario
della sua città e uno dei lavori più importanti dell’intera storia della
fotografia.
Si va poi a Roma le cui immagini restituiscono la sua
ricognizione fatta in compagnia di Fellini, Pasolini e Moravia, tra il 1956 e
il 1957.
Due ampie sezioni sono dedicate anche a Tokyo e Mosca,
altre metropoli oggetto dei suoi libri, per poi arrivare al racconto di Parigi,
città in cui Klein vive da diversi anni. Segue la parte dedicata alla Moda,
ambito nel quale è riconosciuto come grande innovatore.
Nel corso della sua carriera Klein ha realizzato anche diversi Contatti
dipinti, in cui la commistione di pittura e fotografia trova
espressione nel gesto dell’autore che sceglie, tra i vari provini a contatto,
l’immagine da ingrandire e la contorna di segni grafici forti e unici.
La mostra si chiude idealmente con la sala dedicata ai Film,
dove è proiettato un estratto di 30 minuti delle principali pellicole che ha
diretto.
Immagini, suoni, colori e forme che attestano il genio artistico di
uno dei massimi esponenti creativi. Una persona che ha saputo fondere i generi
e dare vita a una forma d’arte completa, dove nulla è casuale, bensì frutto di
una sperimentazione radicata e raffinata, quintessenza di estro, ispirazione e
studio.
William Klein: il mondo a modo suo
Palazzo della Ragione Fotografia,
Piazza Mercanti 1, Milano
Fino all’11 settembre 2016
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