Tempo
di grandi mostre dedicate a grandi personaggi della moda in giro per l’Europa.
Se, infatti, a Londra il Victoria&Albert Museum ospita Savage Beauty,
esposizione dedicata ad Alexander McQueen, a Parigi, il Palais Galliera, è teatro privilegiato della retrospettiva dedicata
a Jeanne Lanvin,
figura emblematica della couture francese e della storia della moda tout court.
Il
Musée de la Mode de la Ville de Paris, in stretta collaborazione con Alber Elbaz, direttore artistico di
Lanvin, fino al 23 agosto celebra la più
anziana maison di couture francese tuttora in attività. Esposti circa un centinaio di modelli, tra
cui alcuni preziosissimi tesori del Palais Galliera e del Patrimonio Lanvin,
volti a celebrarne l’estro, la lungimiranza e il senso estetico.
Correva l’anno 1885 quando Jeanne Lanvin si
affacciò al mondo della couture, debuttando come modista. Un talento, il
suo, che in pochissimo tempo si mostrò in tutto il suo fulgore. Nel 1889 aprì la sua prima boutique “Lanvin
(Melle Jeanne) Modes” al 16 di rue Boissy d’Anglas e nel 1893 si trasferì al 22 della celeberrima rue du Faubourg
Saint-Honoré. Nel 1897 nacque la sua
unica figlia, Marguerite, che divenne per Jeanne una sorta di musa. Nel 1908, infatti, intravide una nuova prospettiva:
l’abbigliamento per bambini. L’anno successivo decise di creare la divisione
bambina e donna. Negli anni a venire aderì al Sindacato della couture,
facendosi strada a poco a poco nel blindatissimo mondo delle Maisons di
couture, un universo privilegiato, accessibile solo a pochi, ossia ai più
talentuosi. E Jeanne Lanvin di talento ne aveva da vendere. Negli anni ’20 sviluppò le linee mariée,
pellicceria e sport, mentre nel 1926 cominciò a muovere i primi passi
nell’universo maschile. Seguirono, inoltre, diverse aperture: a Deuville, Biarritz, Barcellona, Buenos-Aires,
Cannes, Le Touquet. Fu di questi anni la creazione del suo celeberrimo profumo Arpège, in occasione dei
trent’anni della figlia. Sul flacone,
realizzato da Armand Albert Rateau, il logo della Maison, creato da Paul Iribe
e raffigurante la couturière e Marguerite. Lo stesso logo che ancora oggi identifica
la maison e sigla le creazioni.
Quaderni
di viaggio, campioni de tessuti etnici, biblioteche d’arte: Jeanne Lanvin non
si fermò mai, coltivando nel tempo con dedizione ed entusiasmo il suo interesse
per la cultura in senso lato, fonte d’ispirazione irrinunciabile per il suo
stile e la sua estetica. Una curiosità che la accompagnò in tutto il suo
percorso evolutivo, portandola a compiere importanti passi nel mondo della
couture che lasciarono segni indelebili e inconfondibili. Le sue creazioni
rappresentarono un virtuosismo di savoir-faire, dove il classicismo ripreso
dagli abiti d’ispirazione XIIIesimo secolo dialogava armoniosamente con le
linee tipiche dell’Art déco, le geometrie in bianco e nero, le profusioni di
cristalli, perle, fili di seta.
Lavoro,
intuizione, comprensione del mondo moderno sono le chiavi di volta con cui
Jeanne Lanvin approcciò la couture, ritagliandosi un posto di tutto rispetto e
siglando uno stile unico e inconfondibile.
Jeanne
Lanvin
Palais Galliera Musée de la Mode de la ville
de Paris
Fino al 23 agosto 2015
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