Icona indiscussa, modella fra le più
celebrate e ricercate da stilisti e fotografi degli anni ‘40 e ‘50, Bettina
è un emblema della moda francese. Musa di Jacques Fath, è stata testimone
privilegiata degli anni folgoranti che hanno attraversato la moda a Parigi: da
Jacques Costet a Lucien Lelong, da Hubert de Givenchy a Christian Dior fino a
Coco Chanel.
Nata nel 1925 e cresciuta in Normandia,
Bettina sognava di diventare disegnatrice di moda. Animata da questo spirito, nel 1944 si trasferisce a Parigi, dove
incontra Jacques Costet, giovane stilista che aveva appena aperto un piccolo
atelier per presentare alcuni suoi bozzetti. Costet, affascinato dalla sua
bellezza, termina l'incontro chiedendole di indossare un suo abito. Inizia da
quel momento una straordinaria carriera di musa e modella: “guanti,
cappelli, veli – era quell'epoca: mi piaceva posare, era un istinto e un
piacere” (Fashion memoir, Thames and Hudson,1998).
Dopo
Costet, Bettina lavora per un breve periodo con Lucien Lelong, per poi, nel
1947, legarsi a Jacques Fath, diventando la sua musa. Ammirato da Bettina, Fath disegna una
collezione di abiti che “solo lei può indossare con naturalezza ed eleganza”,
creando un nuovo stile. Nasce così il
fenomeno “Bettina “ e il suo nome diventa sinonimo di modernità e stile.
Contesa dalle più importanti riviste di
moda, è in breve tempo “la francese
più fotografata di Francia” (Paris Match). Per strada, sulla
spiaggia, nelle dimore più lussuose, tra i quadri di un atelier, nella semplice
cornice di un fondale bianco, i più affermati fotografi realizzano immagini che
hanno fatto la storia della fotografia di moda.
Nel
1952 incontra Hubert de Givenchy e lo aiuta ad aprire la sua maison nel
doppio ruolo di modella e responsabile delle relazioni pubbliche. Givenchy
le dedica la blusa “Bettina” immortalata dal famoso disegno di René Gruau.
In questi anni viaggia molto in Europa ma anche negli Stati Uniti, Brasile,
Argentina, stringendo amicizia con intellettuali, attori, registi e scrittori:
Georges Simenon, Jean Genet, Jacques Prévert, Greta Garbo, Elizabeth Taylor,
Gregory Peck, the Bogarts, Ava Gardner, John Huston, Irving Shaw, Charlie
Chaplin, Truman Capote and Gary Cooper. Nel frattempo, continua a posare per le
riviste di moda con abiti di Christian Dior, Madame Grès, Balenciaga, Balmain.
Nel 1955 raggiunge l'apice della carriera e proprio allora decide di allontanarsi
dalla scena della moda.
Nonostante
il suo ritiro, Bettina continua a lavorare in quel magico universo che tanto le
ha dato. Nel 1963 è
“ambasciatrice di charme” della rivista Elle: viene fotografata con “gli
abiti più belli di Parigi” in Africa, dalla Valle dei Templi, al deserto del
Sinai, alle falde del Kilimangiaro.
Nel 1967 torna a sfilare per la collezione
di Coco Chanel a lei ispirata. In seguito è direttrice couture per
Emanuel Ungaro e responsabile relazioni pubbliche per Valentino. Nel 2010 è
nominata Chevalier des Artres et des Lettres dall'allora ministro
francese Frédéric Mitterrand.
Bettina ama la moda, la segue e la precede.
La sua figura e personalità è ancora oggi presente e influente fra gli stilisti
e i fotografi contemporanei: Azzedine Alaia, Yohji Yamomoto, Pierre et Gilles,
Mario Testino.
A lei la Galleria Carla Sozzani dedica una
speciale mostra, che ne ripercorre lo stile e la carriera. Esposte oltre cento
immagini realizzate dalle firme più autorevoli della fotografia di quegli anni:
Erwin Blumenfeld, Henri Cartier-Bresson, Jean-Philippe Charbonnier, Jean
Chevalier, Henry Clarke, Robert Doisneau, Martin Dutkovitch, Nat Farbman,
Milton Green, Gordon Parks, Irving Penn, Willy Rizzo, Emile Savitry, Maurice
Zalewski.
A corollario, il catalogo Bettina,
edito da Carla Sozzani Editore: un viaggio per immagini nel magico mondo di una
delle figure più emblematiche della storia del costume mondiale.
Bettina
Fino
al 2 novembre 2014
Galleria
Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano
Tutti
i giorni, ore 10.30-19.30; mercoledì e giovedì, ore 10.30-21.00
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