Robert Mapplethorpe nasce il 4 novembre 1946 a Long Island, New York,
terzo di sei figli, in una famiglia cattolica di origini irlandesi appartenente
alla media borghesia americana. A sedici anni viene sorpreso mentre tenta di
rubare un giornalino pornografico: sono questi gli anni in cui comincia a
manifestare la sua omosessualità, non ancora pienamente riconosciuta.
Si iscrive, come già
aveva fatto il padre, ad un programma scolastico mirato all'addestramento dei
giovani che rientreranno nelle fila dell'esercito americano come ufficiali, ma
ben presto lo abbandona. Inizia, quindi, gli studi di disegno, pittura e
scultura al Pratt Institute di Brookly. Influenzato dalla produzione di artisti
come Joseph Cornelle e Marcel Duchamp comincia
a sperimentare usando vari materiali, producendo una serie di collages composti
con immagini tratte da giornali, riviste e libri.
Siamo negli anni della
guerra in Vietnam e della grande contestazione studentesca: tumulti sociali che
spesso e volentieri coincidono con quelli personali. E Robert Mapplethorpe non
rimane indenne: sospende i suoi studi e inizia a fare uso di sostanze stupefacenti,
sviluppando una dipendenza che lo accompagnerà per tutta la vita.
In questo stesso
periodo incontra la giovane Patti Smith,
arrivata a New York con la ferma intenzione di diventare una poetessa. Patti
diverrà una presenza fondamentale nella sua vita: i due diventeranno amanti e
si trasferiranno a vivere in una stanza del famoso Chelsea Hotel, dove
rimarranno anche dopo la fine della loro relazione. Robert la fotograferà
moltissimo e realizzerà la copertina dell'album "Horses".
Nel 1970 compra una
Polaroid, che diverrà la compagna di numerose avventure fotografiche, tra le
quali svetterà il reportage “New York S
& M”, realizzato tra le vie della città alla fine dei Seventies:
immagini per certi versi scioccanti, ma destinate e scovare l’insolito.
I protagonisti delle fotografie
di Mapplethorpe, spesso attori pornografici, vere coppie omosessuali o semplici
modelli ritratti in pose erotiche, saranno pubblicati insieme a uno scandaloso
autoritratto nella raccolta PortfolioX.
Sempre nel 1970
inizierà la sua prima seria relazione omosessuale con il modello David
Crowland, che gli presenta in seguito il curatore della sezione fotografica del
MoMA. Una nuova conoscenza grazie alla quale inizierà la sua fortunata carriera
fotografica. Mentre nel 1972, San Wagstaff lo introdurrà nei migliori ambienti
di New York, garantendogli la stabilità economica. I due diverranno amanti,
rimanendo insieme per molti anni fino alla morte di Sam, avvenuta a causa
dell'Aids.
Nel 1980 Mapplethorpe incontra
Lisa Lyon, la prima campionessa di body building femminile. Lisa diventerà la
protagonista di una serie di fotografie raccolte nel volume "Lady, Lisa
Lyon". Nel corso degli anni ‘80 le
sue fotografie diventeranno meno immediate e più rispettose dei canoni
artistici classici; sarà anche il momento per raffinare alcune tecniche
fotografiche, come la famosa stampa al platino su carta e su lino e il
cibachrome, oggi detto lifocrome, una stampa fotografica con colori ad
altissima stabilità cromatica.
Nel 1986 sarà la volta
delle immagini scattate per il volume di poesie di Arthur Rimbaud “Una stagione
all'inferno". Nel 1986 gli verrà diagnosticato l'Aids, ma Mapplethorpe
continuerà a lavorare instancabilmente. Nel 1988 il Whitney Museum of American
Art organizzerà la sua prima grande retrospettiva e nello stesso anno darà vita
alla fondazione (che porterà il suo nome) e a cui sarà affidato il supporto ai
musei che si occupano di fotografia e la ricerca di fondi per combattere
l'Aids.
Il 9 marzo 1989, a
soli 42 anni, Robert Mapplethorpe morirà, lasciando un’eredità culturale e
creativa di impari valore, quintessenza di trasgressione e rigore estetico,
dove la fotografia viene validata nella sua funzione intrinseca: catturare un
momento – o, meglio, il momento – per cristallizzarlo nell’eternità.
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