mercoledì 11 ottobre 2017

LEISURE_Nuovo store Louis Vuitton alla Rinascente di Roma





Louis Vuitton rinnova il proprio legame con la Città Eterna inaugurando il terzo store della Maison nella capitale, dopo quelli di Via Condotti e Piazza San Lorenzo in Lucina. Situato all’interno della nuova Rinascente di Via del Tritone, il negozio si colloca nel cuore dell’edificio principale, in una costruzione dei primi del ‘900 denominata “Palazzetto”, un vero e proprio palazzo nel palazzo. La facciata del Palazzetto, su cui si aprono gli ingressi e le vetrine del negozio, diventa parte integrante e suggestiva dell’architettura del department store.  A metà strada tra la Fontana di Trevi e Piazza di Spagna, La Rinascente si trova in un luogo altamente simbolico per Roma  e sorge su un importante sito archeologico riportato alla luce durante i lavori di restauro, un tesoro della Roma Antica ora visibile al pubblico: l’Acquedotto Vergine inaugurato da Augusto nel 19 a.C. che ancora oggi alimenta le fontane del centro storico.

Una nuova destinazione di viaggio
L’acquedotto costeggia un intero lato dell’edificio, lo abbraccia definendone la linea. La pianta del negozio Louis Vuitton, che sorge al livello stradale superiore a quello dell’acquedotto, segue anch’essa la linea curva del tracciato dell’acquedotto. Si delinea così uno spazio straordinario, eclettico, raccolto tra le vestigia del passato: l’acquedotto Vergine da un lato e la facciata del “Palazzetto” dall’altro.  Il soffitto, dall’importante altezza di sei metri, è il risultato dell’unione di due piani in un unico, maestoso ambiente in cui la luce naturale irrompe da cinque grandi finestre che affacciano sul lato dell’acquedotto. Caratteristica questa che rende il negozio un “unicum” all’interno de La Rinascente. Basati sul nuovo concept sviluppato per Louis Vuitton dall’architetto Peter Marino, gli interni sono un chiaro omaggio alla vocazione della Maison per l’unione di tradizione e innovazione, per l’utilizzo di materiali e lavorazioni preziosi e utilizzati sin dall’antichità accanto ad altri che guardano al futuro.  I monumentali pilastri, che scandiscono lo spazio replicando la teoria di colonne esterne, sono rivestiti in pietra di Trani, mentre il pavimento in pregiato seminato alla veneziana ricrea un disegno di fiori del Monogram nelle tonalità del beige e del marrone. I fiori ritornano in un delicato motivo sulle pareti, questa volta realizzati in stucco color crema. La vera nota distintiva è data dalla mescolanza di molteplici materiali e texture: legni dalle differenti lavorazioni sono accostati alla pelle pregiata, carta da parati a effetto stucco a futuristiche mensole high-tech rivestite da un film che riproduce la fibra di carbonio. Una sobria combinazione di proporzioni neoclassiche e forme contemporanee, di materiali tradizionali e tecniche innovative, permette di fondere passato e presente, la storia e l'artigianato francese e italiano con il design ultra-moderno.

Un’offerta personalizzata
Uno spazio meravigliosamente arioso fa da cornice all'intera gamma di accessori, pelletteria, calzature femminili e maschili, articoli da viaggio, tessili, orologi, gioielli e fragranze. I clienti potranno scoprire le ultime novità della Maison come “My World Tour”, la collezione di accessori da viaggio personalizzabili con divertenti stickers e iniziali del proprietario, i trolley “Horizon” disegnati da Marc Newson e una calzatura in edizione limitata creata appositamente per il negozio di Roma Tritone.

My World Tour, la nuova frontiera della personalizzazione
La collezione My World Tour, ispirata al viaggio, insito nel DNA della Maison e alla storica tradizione di apporre delle etichette sui bagagli dei viaggiatori di inizio Novecento, come ricordo del loro passaggio nelle località più belle del mondo, prende ispirazione dalla raccolta di più di tremila etichette originali dei grandi hotel di tutto il mondo appartenute a Gaston Vuitton – nipote di Louis -  e ancora oggi meticolosamente conservate negli archivi della Maison.  Con My World Tour la personalizzazione dei bagagli fa un balzo in avanti verso l’innovazione e l’high-tech. I clienti potranno personalizzare alcuni modelli iconici della Maison tra cui le borse Speedy e Neverfull, la sacca da viaggio Keepall e il trolley Horizon, con una speciale tecnica di serigrafia che permette di stampare le etichette direttamente sulla tela originale, sia essa Monogram o Damier Graphite, che verrà in seguito tagliata e cucita per realizzare l’articolo personalizzato. Louis Vuitton ha creato cinque famiglie di etichette, posizionabili in punti predefiniti dei prodotti: LV Heritage, Cities, LV Pop, Grand Hotels e Make it your own. L’ultima categoria, Make it your own, permette ai clienti di personalizzare ulteriormente i prodotti My World Tour con lettere e date a loro care, rendendoli davvero unici. È possibile realizzare da più di 537 mila combinazioni sul portafoglio Victorine (per un massimo di 5 etichette), fino a più di 289 miliardi di combinazioni sulla borsa Speedy (per un massimo di 10 etichette).


Una calzatura in edizione limitata dedicata a Roma
Lo stivaletto Star Trail, disegnato da Nicolas Ghesquière, Direttore Artistico delle Collezioni Donna, è diventato in pochissimo tempo un’icona tra le calzature Louis Vuitton. Amato dalle celebrities di tutto il mondo, lo Star Trail è stato realizzato in edizione limitata in un inedito blu notte eclusivamente per il negozio di Roma Rinascente. Lo Star Trail, come tutte le calzature Louis Vuitton è prodotto in Italia, nella Manufacture de Souliers Louis Vuitton a Fiesso d’Artico in provincia di Venezia.

L’Arte del Viaggio, la passione per il volo rivivono a Roma
Superato il primo impatto visivo con l’incredibilmente luminoso volume e la sobria eleganza degli spazi, l’attenzione del visitatore viene catturata dalla riproduzione originale in scala uno ad uno di un monoplano di inizio Novecento, che “sorvola” il negozio, appeso al soffitto. 
Questi primi esemplari di aerei monomotore sono stati protagonisti, nei primi anni del XX Secolo, di imprese epiche come nel 1909 la prima traversata aerea della Manica. Il modello in mostra a Roma è stato realizzato in Francia sulla base di disegni originali dell'epoca.
A fare da sfondo al volo dell’aereo una veduta di Roma dal Colle del Pincio opera del fotografo di architettura tedesco Hans Georg Esch, “Panoramic Rome” (2004).
Il richiamo al mondo dell’aviazione è un omaggio al legame di Louis Vuitton con l’Arte del Viaggio. Da sempre attenti all’evoluzione dei modi di viaggiare e dei mezzi di trasporto, i Vuitton furono entusiasti spettatori di queste imprese. I figli di Georges Vuitton, i gemelli Pierre e Jean, appassionati di meccanica, nel 1909 avevano rappresentato il brand al Grand Palais all’Exposition Internationale de Locomotion Aérienne con un modello di elicottero da loro progettato il Vuitton–Huber.
E prima ancora che i viaggi in aereo divenissero un mezzo di trasporto per i civili i Vuitton avevano immaginato dei bagagli che potessero adattarsi a dirigibili e aerei. Nel 1910 la Maison aveva creato il primo baule Aéro. Due di questi speciali bauli, leggeri, compatti e versatili, potevano essere fissati ai lati sul cesto di una mongolfiera. Arrivavano a pesare solamente ventisei chilogrammi riempiti alla loro massima capacità.
Vero e proprio fan delle imprese dell’aviatore americano Charles Lindbergh, il primo a volare da New York a Parigi nel 1927 con il monoplano Spirit of Saint Louis, Gaston-Louis Vuitton fu parte della delegazione che accolse il pilota al suo arrivo all’aeroporto di Le Bourget. Prima di tornare in America in nave, Lindbergh visitò in negozio di Louis Vuitton sugli Champs-Élysées dove acquistò due bauli guardaroba, divenendo uno degli illustri clienti della Maison.

I bauli storici
Per introdurre i clienti al ricco patrimonio di Louis Vuitton, gli archivi della Maison hanno scelto due bauli storici da esibire nel negozio di Roma Tritone.

Baule per auto in tela Vuittonite (1923)
I bauli per auto erano progettati da Louis Vuitton per adattarsi sia all’esterno che all’interno dell’abitacolo delle prime automobili. Antenati erano i pesanti bauli che si caricavano sul lato posteriore delle carrozze.
Non solo contenitori per abiti e accessori, Louis Vuitton creò una serie di bauli per auto adatti a tutte le esigenze: set da pic-nic per i viveri, cassette degli attrezzi per l’autista che doveva essere all’epoca anche meccanico e una geniale invenzione, la Driver Bag dalla forma di una cappelliera poteva contenere numerosi accessori ed essere alloggiata all’interno della ruota di scorta per occupare meno spazio. 

Porta abiti speciale in tela Vuittonite (1930)
Alle fine del XIX Secolo, Louis Vuitton iniziò a offrire ai viaggiatori una linea di bagagli indicati con il nome generico di porte-habits, ispirati al britannico suitcase tanto caro ai Lord inglesi e apparso in Francia attorno al 1865.
Questo bagaglio a mano, che il viaggiatore poteva portare senza l’aiuto di un facchino, conteneva un determinato numero di abiti e si armonizzava alla figura del suo proprietario: le dimensioni del porta abiti dovevano infatti corrispondere alla larghezza delle spalle. Geneticamente maschile, il porta abiti venne successivamente declinato in versioni per signore e per la sua comodità, resistenza ed eleganza si impose presto come il bagaglio del nuovo Secolo. Il modello esposto a Roma riporta bande colorate e iniziali del proprietario originario. 

Louis Vuitton presso Rinascente – Via del Tritone, 61  - 00187 Roma

Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 23.00 - Servizio clienti 800 30 89 80

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