Louis Vuitton rinnova il proprio legame con la Città Eterna inaugurando il terzo
store della Maison nella capitale, dopo quelli di Via Condotti e Piazza San
Lorenzo in Lucina. Situato all’interno della nuova Rinascente di Via del Tritone, il negozio si colloca nel cuore
dell’edificio principale, in una costruzione dei primi del ‘900 denominata
“Palazzetto”, un vero e proprio palazzo nel palazzo. La facciata del
Palazzetto, su cui si aprono gli ingressi e le vetrine del negozio, diventa
parte integrante e suggestiva dell’architettura del department store. A
metà strada tra la Fontana di Trevi e Piazza di Spagna, La Rinascente si trova
in un luogo altamente simbolico per Roma e sorge su un importante sito
archeologico riportato alla luce durante i lavori di restauro, un tesoro della
Roma Antica ora visibile al pubblico: l’Acquedotto Vergine inaugurato da
Augusto nel 19 a.C. che ancora oggi alimenta le fontane del centro storico.
Una nuova destinazione di viaggio
L’acquedotto costeggia un intero lato dell’edificio, lo abbraccia
definendone la linea. La pianta del negozio Louis Vuitton, che sorge al livello
stradale superiore a quello dell’acquedotto, segue anch’essa la linea curva del
tracciato dell’acquedotto. Si delinea così uno spazio straordinario, eclettico,
raccolto tra le vestigia del passato: l’acquedotto Vergine da un lato e la
facciata del “Palazzetto” dall’altro. Il soffitto, dall’importante
altezza di sei metri, è il risultato dell’unione di due piani in un unico,
maestoso ambiente in cui la luce naturale irrompe da cinque grandi finestre che
affacciano sul lato dell’acquedotto. Caratteristica questa che rende il negozio
un “unicum” all’interno de La Rinascente. Basati sul nuovo concept sviluppato
per Louis Vuitton dall’architetto Peter
Marino, gli interni sono un chiaro omaggio alla vocazione della Maison per
l’unione di tradizione e innovazione, per l’utilizzo di materiali e lavorazioni
preziosi e utilizzati sin dall’antichità accanto ad altri che guardano al
futuro. I monumentali pilastri, che scandiscono lo spazio replicando la
teoria di colonne esterne, sono rivestiti in pietra di Trani, mentre il
pavimento in pregiato seminato alla veneziana ricrea un disegno di fiori del
Monogram nelle tonalità del beige e del marrone. I fiori ritornano in un
delicato motivo sulle pareti, questa volta realizzati in stucco color
crema. La vera nota distintiva è data dalla mescolanza di molteplici
materiali e texture: legni dalle differenti lavorazioni sono accostati alla
pelle pregiata, carta da parati a effetto stucco a futuristiche mensole
high-tech rivestite da un film che riproduce la fibra di carbonio. Una sobria
combinazione di proporzioni neoclassiche e forme contemporanee, di materiali
tradizionali e tecniche innovative, permette di fondere passato e presente, la
storia e l'artigianato francese e italiano con il design ultra-moderno.
Un’offerta personalizzata
Uno spazio meravigliosamente arioso fa da cornice all'intera gamma di
accessori, pelletteria, calzature femminili e maschili, articoli da viaggio,
tessili, orologi, gioielli e fragranze. I clienti potranno scoprire le ultime
novità della Maison come “My World Tour”, la collezione di accessori da viaggio
personalizzabili con divertenti stickers e iniziali del proprietario, i
trolley “Horizon” disegnati da Marc Newson e una calzatura in edizione
limitata creata appositamente per il negozio di Roma Tritone.
My World Tour, la nuova frontiera della
personalizzazione
La collezione My World Tour, ispirata al viaggio, insito nel DNA della
Maison e alla storica tradizione di apporre delle etichette sui bagagli dei
viaggiatori di inizio Novecento, come ricordo del loro passaggio nelle località
più belle del mondo, prende ispirazione dalla raccolta di più di tremila
etichette originali dei grandi hotel di tutto il mondo appartenute a Gaston
Vuitton – nipote di Louis - e ancora oggi meticolosamente conservate
negli archivi della Maison. Con My World Tour la personalizzazione dei
bagagli fa un balzo in avanti verso l’innovazione e l’high-tech. I clienti
potranno personalizzare alcuni modelli iconici della Maison tra cui le borse
Speedy e Neverfull, la sacca da viaggio Keepall e il trolley Horizon, con una
speciale tecnica di serigrafia che permette di stampare le etichette
direttamente sulla tela originale, sia essa Monogram o Damier Graphite, che
verrà in seguito tagliata e cucita per realizzare l’articolo personalizzato.
Louis Vuitton ha creato cinque famiglie di etichette, posizionabili in punti
predefiniti dei prodotti: LV Heritage, Cities, LV Pop, Grand Hotels e Make
it your own. L’ultima categoria, Make it your own, permette ai
clienti di personalizzare ulteriormente i prodotti My World Tour con lettere e
date a loro care, rendendoli davvero unici. È possibile realizzare da più di
537 mila combinazioni sul portafoglio Victorine (per un massimo di 5
etichette), fino a più di 289 miliardi di combinazioni sulla borsa Speedy (per
un massimo di 10 etichette).
Una calzatura in edizione limitata
dedicata a Roma
Lo stivaletto Star Trail, disegnato da Nicolas Ghesquière, Direttore
Artistico delle Collezioni Donna, è diventato in pochissimo tempo un’icona tra
le calzature Louis Vuitton. Amato dalle celebrities di tutto il mondo, lo Star
Trail è stato realizzato in edizione limitata in un inedito blu notte
eclusivamente per il negozio di Roma Rinascente. Lo Star Trail, come tutte le
calzature Louis Vuitton è prodotto in Italia, nella Manufacture de Souliers
Louis Vuitton a Fiesso d’Artico in provincia di Venezia.
L’Arte del Viaggio, la passione per il
volo rivivono a Roma
Superato il primo impatto visivo con l’incredibilmente luminoso
volume e la sobria eleganza degli spazi, l’attenzione del
visitatore viene catturata dalla riproduzione originale in scala uno
ad uno di un monoplano di inizio Novecento, che “sorvola” il negozio,
appeso al soffitto.
Questi primi esemplari di aerei monomotore sono stati protagonisti, nei
primi anni del XX Secolo, di imprese epiche come nel 1909 la prima
traversata aerea della Manica. Il modello in mostra a Roma è stato realizzato
in Francia sulla base di disegni originali dell'epoca.
A fare da sfondo al volo dell’aereo una veduta di Roma dal
Colle del Pincio opera del fotografo di architettura tedesco Hans
Georg Esch, “Panoramic Rome” (2004).
Il richiamo al mondo dell’aviazione è un omaggio al legame di Louis
Vuitton con l’Arte del Viaggio. Da sempre attenti all’evoluzione dei modi di
viaggiare e dei mezzi di trasporto, i Vuitton furono entusiasti spettatori di
queste imprese. I figli di Georges Vuitton, i gemelli Pierre e Jean,
appassionati di meccanica, nel 1909 avevano rappresentato il brand al Grand
Palais all’Exposition Internationale de Locomotion Aérienne con un
modello di elicottero da loro progettato il Vuitton–Huber.
E prima ancora che i viaggi in aereo divenissero un mezzo di trasporto
per i civili i Vuitton avevano immaginato dei bagagli che potessero adattarsi a
dirigibili e aerei. Nel 1910 la Maison aveva creato il primo baule Aéro.
Due di questi speciali bauli, leggeri, compatti e versatili, potevano essere
fissati ai lati sul cesto di una mongolfiera. Arrivavano a pesare solamente
ventisei chilogrammi riempiti alla loro massima capacità.
Vero e proprio fan delle imprese dell’aviatore americano Charles
Lindbergh, il primo a volare da New York a Parigi nel 1927 con il monoplano
Spirit of Saint Louis, Gaston-Louis Vuitton fu parte della delegazione che
accolse il pilota al suo arrivo all’aeroporto di Le Bourget. Prima di tornare
in America in nave, Lindbergh visitò in negozio di Louis Vuitton sugli
Champs-Élysées dove acquistò due bauli guardaroba, divenendo uno degli illustri
clienti della Maison.
I bauli storici
Per introdurre i clienti al ricco patrimonio di Louis Vuitton, gli
archivi della Maison hanno scelto due bauli storici da esibire nel negozio di
Roma Tritone.
Baule per auto in tela Vuittonite
(1923)
I bauli per auto erano progettati da Louis Vuitton per adattarsi sia
all’esterno che all’interno dell’abitacolo delle prime automobili. Antenati
erano i pesanti bauli che si caricavano sul lato posteriore delle carrozze.
Non solo contenitori per abiti e accessori, Louis Vuitton creò una serie
di bauli per auto adatti a tutte le esigenze: set da pic-nic per i viveri,
cassette degli attrezzi per l’autista che doveva essere all’epoca anche
meccanico e una geniale invenzione, la Driver Bag dalla forma di una
cappelliera poteva contenere numerosi accessori ed essere alloggiata
all’interno della ruota di scorta per occupare meno spazio.
Porta abiti speciale in tela Vuittonite
(1930)
Alle fine del XIX Secolo, Louis Vuitton iniziò a offrire ai viaggiatori
una linea di bagagli indicati con il nome generico di porte-habits,
ispirati al britannico suitcase tanto caro ai Lord inglesi e apparso in
Francia attorno al 1865.
Questo bagaglio a mano, che il viaggiatore poteva portare senza l’aiuto
di un facchino, conteneva un determinato numero di abiti e si armonizzava alla
figura del suo proprietario: le dimensioni del porta abiti dovevano infatti
corrispondere alla larghezza delle spalle. Geneticamente maschile, il porta
abiti venne successivamente declinato in versioni per signore e per la sua
comodità, resistenza ed eleganza si impose presto come il bagaglio del nuovo
Secolo. Il modello esposto a Roma riporta bande colorate e iniziali del
proprietario originario.
Louis Vuitton presso Rinascente – Via
del Tritone, 61 - 00187 Roma
Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle
23.00 - Servizio clienti 800 30 89 80
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