Moda misteriosa, 1991 Stampa ektachrome su carta , cm 30 x 30 (servizio per “Myster”, anno 2 , n. 4, gennaio 1991) |
La Galleria Milano torna ad esporre il lavoro di Davide Mosconi
(Milano, 1941-2002), sperimentatore instancabile ed artista poliedrico. Nel
2014 gli era stata dedicata in galleria un’ampia antologica, curata da Elio
Grazioli, che cercava di ricostruire il percorso dell’artista tra fotografia,
musica e design. La mostra attuale, sempre a cura di Grazioli, intende indagare
per la prima volta altri aspetti del suo lavoro non ancora approfonditi, ma
centrali, in particolare la sua attività come fotografo di moda
e di pubblicità, attività che ha sempre considerato come un mestiere per
guadagnarsi da vivere e finanziare la sua attività artistica, ma che in realtà
in molti casi si intrecciano perfettamente con la sua ricerca artistica e la
sua poetica. Mosconi non ha conservato molto di questi materiali, la mostra è
pertanto esito di una ricerca ad hoc.
Nato e cresciuto a Milano, formatosi a Londra, nel 1964 Mosconi
si trasferisce a New York per qualche anno per lavorare come assistente di Richard Avedon. La sua prima uscita in ambito artistico è alla Galleria
Vismara nel 1967 con la mostra Creazioni applicate ai foulards di Giorgio
Dall’Alba, fatto che dimostra fin dall’inizio il legame tra moda e arte nella
sua carriera. Tornato a Milano apre nel 1969 un’agenzia propria, lo “Studio X”, presso la quale realizzerà negli anni seguenti campagne
pubblicitarie per Fiat, Olivetti, Cassina,
Campari, Sip, Rinascente, Brancamenta e
altri, oltre a numerosi servizi di moda e di costume.
In tutte queste attività troviamo il tema ricorrente e centrale
del corpo, da inserirsi nel contesto dell’antidesign, per il quale «il
corpo è il mezzo di azione sul reale e nel reale», portatore di complessità,
«per i suoi moti e desideri, tanto da esasperarlo negli esiti più radicali con
l’inclusione della distruzione come fase necessaria per la ridefinizione
dell’oggetto» (Elio Grazioli). Questa possibilità di rottura porta con sé
motivazioni anche politiche.
Nella fotografia di moda troviamo lo stesso trattamento, facendo
adottare ai modelli e agli oggetti posizioni insolite e talvolta esasperate.
Ciò è visibile nei molti servizi usciti su numerose riviste, tra cui “Vogue Italia”, “Harpers & Queen”, “Linea
Italiana”, “Sette”, “Amica”, “Esquire & Derby”, “Myster”. Servizi tutt’altro che frivoli: Mosconi, uomo di grande
eleganza, porta l’abito al suo limite e lo interroga criticamente in ogni suo
scatto, fatto ben visibile nel libro Cravatte e colletti (1984), realizzato con
Riccardo Villarosa, dove l’ultimo nodo della lunga sequenza non è più una
cravatta o papillon ma un cappio da impiccato, «cravatta finale e definitiva
nella vita di un uomo».
Le opere di Davide Mosconi sono state esposte in prestigiose
istituzioni e gallerie in tutto il mondo, tra cui la National Gallery di
Bruxelles, l’I.C.A. di Londra, la Guggenheim Foundation di Venezia, la Biennale
di Venezia (1991, 1993, 2001, 2003), la Rayburn Foundation di New York.
La Galleria Milano gli ha dedicato due personali nel 1998 e nel
1999 e ha esposto più volte le sue fotografie in mostre collettive. A partire
dal 2006 ha ospitato una serie di concerti con l’intento di eseguire tutti i
brani contenuti ne LASTORIADELLAMUSICADIDAVIDEMOSCONI, libro d’artista
realizzato da Mosconi e pubblicato con Do-Soul nel 1989. Nel 2014 l’ampia
monografica Davide Mosconi: fotografia, musica, design.
In occasione della mostra verrà presentata la monografia di Elio Grazioli Davide
Mosconi: moda, arte, pubblicità,
edita da Tip.Le.Co.
Davide Mosconi – Moda, Arte, Pubblicità
Galleria Milano, via Manin 13, Milano
Fino al 18 novembre 2017
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