Dal
24 febbraio 2017 Kensington Palace ospiterà la mostra “Diana: Her Fashion Story”, tributo
a Lady Diana nell’anno del ventennale della sua morte nonché prima di
una serie di iniziative che in tutto il Regno Unito celebreranno la
principessa. Ospitata nelle sale di quella che fu la sua dimora, l’esposizione
è stata fortemente voluta dai figli William ed Harry con l’intento di ricordare
la madre in tutto ciò che l’ha resa leggenda: dal suo impegno benefico al segno
indelebile lasciato nel mondo della moda.
Gli
abiti esposti delineeranno l’evoluzione del look della principessa, segno
tangibile dei cambiamenti che attraversò nella sua vita: dal timido debutto in
società agli ultimi tempi, vissuti all’insegna della determinazione. Una
crescita a livello personale che trovò una valida forma di espressione nel suo
stile, sempre più all’avanguardia nonché anticipatore delle tendenze.
La
mostra apre con l’abito a pois firmato dalla couture Regamus, indossato da
una debuttante 19enne Lady Diana e regalato anni più tardi a Madame Tussauds
per vestire la prima statua della principessa. Seguono, poi, gli abiti con spalla nuda o maniche
ampie e vistose, indossati in occasione di cene diplomatiche negli anni Ottanta; per finire al famoso,
audace abito da sera a schiena scoperta e intarsiato di perline, indossato da
una Diana più rilassata e perfino, nelle foto, spiritosa, nel novembre 1990, per
un banchetto diplomatico a Tokyo, in presenza dell’imperatore Akihito.
Nel corso degli anni
Novanta, la presenza e il carattere della principessa si imposero sempre di
più. Gli abiti moderni di Catherine Walker, la sua stilista preferita, diventarono presto un must.
Il trend continua con altri due abiti iconici: il Christian Dior stile
sottoveste indossato nel 1996, in occasione di una serata al Metropolitan Museum of
Art di New York, e quello rosso fuoco sfoggiato nel giugno 1997, per un discorso
pronunciato a un gala benefico per le vittime delle mine terrestri, presso il
Museum of Women in the Arts, a Washington.
Esposta
anche una classica mise Emanuel in tartan azzurro, indossata in occasione di
una visita ufficiale a Venezia negli anni Ottanta e che si credeva ormai persa.
Accanto vi sarà un altro capo Emanuel, la camicia color rosa pallido con
fiocco, indossata nel 1981 per il ritratto ufficiale scattato dal fotografo dei vip
Lord Snowdon.
Abiti
ma non solo. Nel percorso espositivo il visitatore potrà ammirare anche i
bozzetti preparati per Lady Diana dai suoi stilisti preferiti, spesso con l’apporto
personale della principessa.
Dei 26 indimenticabili abiti
esposti, solo cinque sono di proprietà dell’Historic Palace Houses, l’ente di beneficenza che
si occupa dei palazzi reali di Elisabetta II: gli altri 21 appartengono oggi a
collezionisti privati e musei sparsi in tutto il mondo, e tornano a Londra
ognuno con una storia aggiunta dopo la scomparsa di Lady D. Come il famoso
abito da sera in velluto blu, firmato Victor Eldestein e indossato dalla principessa nel 1985, nella Casa
Bianca, in un memorabile ballo con l’attore John Travolta. Lady Diana lo indossò anche in
un ritratto ufficiale e lo mise poi all’asta per beneficenza, appena due mesi
prima di morire. Lo acquistò una donna d’affari americana, pagando 100mila
sterline e lo rivendette nel 2013 a un collezionista britannico per la somma
record di 240mila sterline.
Diana:
Her Fashion Story
Kensington Palace, Londra
Dal 24 febbraio 2017
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