martedì 1 settembre 2015

LEISURE_Yves Saint Laurent: Style is Eternal





Il Bowes Museum e la Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint Laurent hanno dato vita alla mostra “Yves Saint Laurent: Style is Eternal”, che, per la prima volta in Inghilterra, presenta il celebre couturier sia dal punto di vista privato che professionale, celebrandone l’estro, l’unicità e la lungimiranza. L’esposizione, in particolare, mette in evidenza i tratti distintivi dello stile Saint Laurent nonché l’influenza che ha avuto sulla moda e sul contemporaneo modo di concepire il womenswear.
La moda passa, lo stile è eterno”, disse una volta Yves Saint Laurent. Partendo da questa premessa, la mostra si articola attraverso cinquanta abiti, tra cui alcuni icone provenienti dalla Collezione Russa nonché il Mondrian Dress e il Tuxedo. Essa, inoltre, rappresenta l’occasione per instaurare una sorta di dialogo con il resto della preziosa collezione del Bowes Museum, creando, in tal modo, una narrazione unica e particolare intorno alla storia della moda e del costume. L’esposizione occupa diverse sale del primo piano del museo, tra cui la Fashion & Textiles Gallery, che ha ospitato, negli anni passati, retrospettive dedicate a grandi geni del fashion del calibro di Vivienne Westwood, Stephen Jones, Laura Ashley.
Dopo aver ricoperto il ruolo di direttore artistico chez Christian Dior dal 1957 al 1960, Yves Saint Laurent ha creato la sua maison, complice la vicinanza di Pierre Bergé, amico, compagno e socio. Un sodalizio protrattosi per quarant’anni, che ha attraversato epoche e generazioni, ponendo lo stile Saint Laurent quale emblema di raffinatezza e femminilità.
Un connubio che apparve evidente sin dalla prima sfilata, avvenuta nel 1962. Nei primi dodici anni di vita della maison, Saint Laurent ha rivoluzionato e ridefinito il guardaroba femminile, creando abiti unici, che passeranno alla storia proprio per la capacità d’aver rotto con gli schemi convenzionali del tempo: il caban e il trench (1962); il tuxedo (1966); la sahariana e il primo completo pantalone (1967); la tuta (1968). Capi unici, che hanno segnato una svolta nella storia della moda, decretando l’inizio di una nuova epoca: un’epoca in cui le donne affermano la loro personalità, il loro ruolo sociale, si mostrano, dicono di sé attraverso quello che indossano. Donne che sempre di più amano prendere a prestito abiti e accessori dal guardaroba maschile, dando vita a uno stile inconfondibile, contraddistinto da sensualità ed eleganza.
E proprio in questo sta uno dei tratti distintivi della moda targata Saint Laurent: aver utilizzato e reinterpretato i codici vestimentari maschili al fine di accompagnare la donna nella consacrazione della propria affermazione sociale, nel rispetto, e addirittura, con la valorizzazione della propria femminilità. Un traguardo ambizioso, così riassunto ed enfatizzato da Pierre Bergé: “Se Chanel ha liberato le donne (da corsetti e ogni qualsivoglia indumento volto a stringerle), è stato Yves Saint Laurent a dar loro il potere”.
Ma non è tutto. Al couturier, infatti, va riconosciuto il plauso d’aver vestito la donna in sé considerata e, quindi, non soltanto la clientela devota alla haute couture. Antesignano delle seconde linee, nel 1966 ha aperto la prima boutique di prêt-à-porter recante l’insegna “Saint Laurent Rive Gauche”.  
Appassionato di arte e collezionista, Yves Saint Laurent in numerose creazioni di haute couture ha omaggiato i grandi artisti: da Mondrian (Mondrian dress,1965) a Diaghilev e Picasso (1979), passando per Matisse, Cocteau, Braque e Van Gogh (anni ’80).
Questo e molto altro ancora, ma soprattutto un’imperdibile occasione per ragionare e dialogare sulla moda e la sua evoluzione, è quanto l’esposizione si prefigge, ponendosi come uno degli appuntamenti emblema di una disciplina che da sempre fonda la sua esistenza sulle innumerevoli commistioni con le diverse forme artistiche, elevando se stessa ad arte tout court intesa.

Yves Saint Laurent: Style is Eternal
Fino al 25 ottobre 2015
The Bowes Muesum,
Barnard Castle, Co Durham DL12 8NP

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