Il Bowes Museum e la Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint Laurent hanno dato vita alla
mostra “Yves
Saint Laurent: Style is Eternal”, che, per la prima volta in Inghilterra,
presenta il celebre couturier sia dal punto di vista privato che professionale,
celebrandone l’estro, l’unicità e la lungimiranza. L’esposizione, in particolare, mette in evidenza i tratti distintivi
dello stile Saint Laurent nonché l’influenza che ha avuto sulla moda e sul
contemporaneo modo di concepire il womenswear.
“La moda passa, lo stile è eterno”, disse
una volta Yves Saint Laurent. Partendo da questa premessa, la mostra si articola attraverso cinquanta abiti, tra cui alcuni icone
provenienti dalla Collezione Russa nonché il Mondrian Dress e il Tuxedo. Essa,
inoltre, rappresenta l’occasione per instaurare una sorta di dialogo con il resto della preziosa
collezione del Bowes Museum, creando, in tal modo, una narrazione unica e
particolare intorno alla storia della moda e del costume. L’esposizione occupa
diverse sale del primo piano del museo, tra cui la Fashion & Textiles
Gallery, che ha ospitato, negli anni passati, retrospettive dedicate a grandi
geni del fashion del calibro di Vivienne Westwood, Stephen Jones, Laura Ashley.
Dopo aver ricoperto
il ruolo di direttore artistico chez Christian Dior dal 1957 al 1960, Yves
Saint Laurent ha creato la sua maison, complice la vicinanza di Pierre Bergé,
amico, compagno e socio. Un sodalizio protrattosi per quarant’anni, che ha
attraversato epoche e generazioni, ponendo lo stile Saint Laurent quale emblema
di raffinatezza e femminilità.
Un connubio che
apparve evidente sin dalla prima sfilata, avvenuta nel 1962. Nei primi dodici
anni di vita della maison, Saint Laurent
ha rivoluzionato e ridefinito il guardaroba femminile, creando abiti unici,
che passeranno alla storia proprio per la capacità d’aver rotto con gli schemi
convenzionali del tempo: il caban e il
trench (1962); il tuxedo (1966); la sahariana e il primo completo pantalone (1967);
la tuta (1968). Capi unici, che hanno segnato una svolta nella storia della
moda, decretando l’inizio di una nuova epoca: un’epoca in cui le donne
affermano la loro personalità, il loro ruolo sociale, si mostrano, dicono di sé
attraverso quello che indossano. Donne che sempre di più amano prendere a
prestito abiti e accessori dal guardaroba maschile, dando vita a uno stile
inconfondibile, contraddistinto da sensualità ed eleganza.
E proprio in questo
sta uno dei tratti distintivi della moda targata Saint Laurent: aver utilizzato e reinterpretato i codici
vestimentari maschili al fine di accompagnare la donna nella consacrazione
della propria affermazione sociale, nel rispetto, e addirittura, con la
valorizzazione della propria femminilità. Un traguardo ambizioso, così
riassunto ed enfatizzato da Pierre Bergé: “Se
Chanel ha liberato le donne (da corsetti e ogni qualsivoglia indumento volto a
stringerle), è stato Yves Saint Laurent a dar loro il potere”.
Ma non è tutto. Al
couturier, infatti, va riconosciuto il plauso d’aver vestito la donna in sé
considerata e, quindi, non soltanto la clientela devota alla haute couture.
Antesignano delle seconde linee, nel
1966 ha aperto la prima boutique di prêt-à-porter recante l’insegna “Saint
Laurent Rive Gauche”.
Appassionato di
arte e collezionista, Yves Saint Laurent in numerose creazioni di haute couture
ha omaggiato i grandi artisti: da Mondrian (Mondrian dress,1965) a Diaghilev e
Picasso (1979), passando per Matisse, Cocteau, Braque e Van Gogh (anni ’80).
Questo e molto
altro ancora, ma soprattutto un’imperdibile occasione per ragionare e dialogare
sulla moda e la sua evoluzione, è quanto l’esposizione si prefigge, ponendosi
come uno degli appuntamenti emblema di una disciplina che da sempre fonda la
sua esistenza sulle innumerevoli commistioni con le diverse forme artistiche,
elevando se stessa ad arte tout court intesa.
Yves Saint Laurent:
Style is Eternal
Fino al 25 ottobre 2015
The Bowes Muesum,
Barnard Castle, Co Durham DL12 8NP
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