È stata inaugurata sabato 17 gennaio alla Galleria Carla Sozzani di
Milano la mostra dedicata a Kris Ruhs, pittore e scultore americano dall’estro
eclettico e visionario.
Kris Ruhs vive a New York nell’epoca in cui la scena
delle arti era dominata dal colore e dal minimalismo: Stella e Kusama
usavano le forme sulla tela per espanderle al di fuori delle pareti e le
vecchie guardie Pollock e Frankenthaler continuavano a inasprire la
controversia fra l’espressionismo astratto e le nuove istanze del minimalismo.
Mentre, negli anni ‘80, gli artisti esploravano i processi per forzare
l’evidenza delle due dimensioni con la relazione tridimensionale fra la tela,
lo spazio e il soggetto, Ruhs ruppe le
divergenze attraverso la costruzione di ‘schermi’ al di sotto dei quali si
svelavano altre superfici.
Crede nel riciclo dei
materiali per la loro intrinseca bellezza e molte di queste
costruzioni erano - ed ancora sono - realizzate con materiali recuperati per
strada. La mano dell’artista è concreta
e visibile, un aspetto della realizzazione dell’opera che Ruhs continua ad
adottare e non importa quale sia il mezzo espressivo, conferendo ad ogni opera una
‘umana e personale’ qualità inconfondibile.
Non significa che un’opera
abbia una denominazione o un titolo che possa aiutare a guidarci
nell’esperienza visuale. In queste opere le astrazioni sono come
sempre rigorose, ma l’estensione della gamma dei colori e la delicatezza degli
equilibri fra gli elementi, che catturano e fermano l’attenzione, ci
trasportano in nuove e sottili relazioni con l’interesse di Kris Ruhs per la superficie e il fondo che continua ad
affascinarlo.
Fino a tempi recenti,
Ruhs ha usato soprattutto una tavolozza modernista con il bianco dominante, o,
più precisamente, l’assenza di colore nelle costruzioni scultoree in cui la
luce ha giocato un ruolo attivo con l’opera. La re-introduzione del colore
drammatizza la significativa fondamentale realtà della superficie. Un processo
che chiaramente dimostra il personalissimo atteggiamento esplorativo che guida
il suo pensiero creativo.
Questi lavori non sono proprio tele, non esattamente dipinti, nemmeno sculture, piuttosto l‘artista continua a sfidare le suddivisioni per categorie.
Questi lavori non sono proprio tele, non esattamente dipinti, nemmeno sculture, piuttosto l‘artista continua a sfidare le suddivisioni per categorie.
Kris Ruhs – New series
Galleria Carla Sozzani,
Corso Como 10, Milano
Fino all’1 febbraio 2015
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