Capire una fotografia, pubblicato da Contrasto nella collana In
Parole, presenta una raccolta di testi sulla fotografia di John Berger,
critico d’arte, poeta, giornalista, romanziere, sceneggiatore cinematografico,
autore teatrale e disegnatore.
Nel volume figurano venticinque testi, scelti
da Geoff Dyer e organizzati in ordine cronologico, che danno conto della
passione civile e politica di uno dei grandi intellettuali della nostra epoca e
della sua instancabile esplorazione del mondo e dei linguaggi che lo
raccontano.
Gli scritti di Berger sulla fotografia
sono tra i più originali del Ventesimo secolo. La selezione di Capire una
fotografia contiene saggi pionieristici estrapolati dai suoi libri
pubblicati, ma anche pezzi finora inediti, nei quali l’autore indaga l’opera di
fotografi come Henri Cartier-Bresson, Martine Franck, Jitka Hanzlová, André
Kertész, W. Eugene Smith, Paul Strand – e la vita degli uomini e delle donne
fotografati – con un impegno, un’intensità e una tenerezza travolgenti.
Il libro non è una mera antologia,
bensì un grande saggio di teoria critica, costruito a poco a poco nel corso di
oltre cinquant’anni. Saggista e critico dell’arte, ma prima di tutto narratore,
John Berger esamina e mette a nudo le storie di una fotografia, sia quelle
svelate che quelle nascoste, abbandonando a poco a poco il ruolo didascalico e
assumendo quello di vera e propria guida. Una guida di virgiliana memoria,
pronta ad accompagnarci nei meandri della fotografia intesa in senso lato,
quintessenza di tempo, luoghi e persone.
John Berger, nato a Londra nel 1926, è noto in tutto
il mondo come critico d’arte, poeta, giornalista, romanziere (ma l’autore, che
non ama questo termine, preferisce definirsi storyteller), sceneggiatore
cinematografico, autore teatrale e disegnatore. Tra le sue numerose opere
narrative e saggistiche ricordiamo il fondamentale Questione di sguardi (il
Saggiatore, 1998); il romanzo G., che nel 1972 gli valse il Booker Prize
(Neri Pozza, 2012); la raccolta di saggi Sul disegnare (Libri
Scheiwiller, 2007); Il taccuino di Bento (Neri Pozza, 2014) e il
recentissimo Rondò per Beverly (Nottetempo, 2014). Nel 1962 ha lasciato
definitivamente la Gran Bretagna, e oggi vive in un piccolo villaggio delle
Alpi francesi.
Geoff Dyer è autore d i quattro romanzi e di numerosi
saggi. Nel 1992 ha vinto il Somerset Maugham Prize con Natura morta con
custodia di sax. Storie di jazz (Instar Libri, 1993; Giulio Einaudi
editore, 2013); nel 2006 l’Infinite Award dell’International Center of
Photography con L’infinito istante. Saggio sulla fotografia (Giulio
Einaudi Editore, 2007); e nel 2012 il National Book Critics Circle Award con la
raccolta di saggi Otherwise Known as the Human Condition (Graywolf
Press, 2011).
John
Berger
Capire una fotografia
A cura di Geoff Dyer
Traduzione
e cura dell’edizione italiana di Maria Nadotti
Contrasto
editore
264
pagine, 19,90€
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