Non sono in molti gli italiani a possedere
un proprio ritratto firmato dal padre della pop art Andy Warhol. Ernesto Esposito, fashion shoes designer, è uno di
questi. E il Warhol autografo non è che un tassello della sua collezione
d’arte e fotografia contemporanea. Galeotta per la reciproca stima con
l’artista americano, è stata sicuramente la
condivisione della spirito creativo e della passione per le scarpe. Warhol,
infatti, ne ha disegnate alcune paia all’inizio della sua carriera, Esposito
non ha mai smesso.
Lasciati gli studi per seguire il proprio
istinto creativo, a vent’anni già girava il mondo per uno dei più importanti
brand calzaturieri italiani, Sergio Rossi, e iniziava a collaborare con altre
prestigiose maison.
Negli anni ’80 faceva parte del team di un
allora giovanissimo Marc Jacobs, con cui rimase quasi dieci anni, avviando poi
una collaborazione con Louis Vuitton e Sonia Rykiel.
Complice
l’esperienza maturata sul campo, Ernesto
Esposito si è guadagnato la stima e la considerazione delle griffe più
esigenti, tanto da passare alla guida delle calzature Fendi, diventare
direttore creativo degli accessori del brand Bruno Magli e sviluppare due
collezioni all’anno con il proprio nome.
La sua creatività è inesauribile, alimentandosi
di un continuo confronto con l’arte contemporanea: Pistoletto, Helmut
Newton, Jack Pierson e Mario Testino sono solo alcuni dei grandi nomi ai quali
si è ispirato e s’ispira tuttora, interpretandone la personalità in collezioni
à-porter, tripudio di artigianalità, qualità e femminilità.
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