Dalla Milano piegata dai bombardamenti delle forze alleate, alla città
che da quelle ferite ha saputo rialzarsi e ripartire, dando vita a una stagione
esaltante, nella quale diventa non solo artefice del proprio riscatto ma motore
per quello dell’intero Paese.
È la mostra “MILANO, STORIA DI UNA RINASCITA. 1943 – 1953
dai bombardamenti alla ricostruzione” a cura di Stefano Galli, organizzata dall'Associazione Spirale d'Idee e promossa da Comune di Milano | Cultura, Direzione
Musei Storici, in programma a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine in via Sant’Andrea, fino al 12 febbraio 2017.
Attraverso 170 immagini d’epoca, video, documenti, reperti bellici,
oggetti di design, cimeli e molto altro, l’esposizione documenta un periodo
cruciale per la storia recente di Milano tra la fine della Seconda Guerra
Mondiale e gli anni della ricostruzione.
“MILANO, STORIA DI UNA RINASCITA. 1943 – 1953 dai bombardamenti alla
ricostruzione” è il terzo
appuntamento espositivo a Palazzo Morando iniziato con “MILANO TRA LE DUE GUERRE. Alla scoperta della città dei Navigli
attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti” (2013) e proseguito con “MILANO, CITTA’ D’ACQUA” (2015), teso a raccontare il capoluogo meneghino
a partire dalla sua storia, dalla sua specificità, dalle vicende della storia
sociale, capaci di trasformare in modo radicale il volto della città.
La mostra si apre con i grandi bombardamenti del 1943, quando Milano
diviene oggetto di reiterati attacchi che ne segnano per sempre il profilo. Una
mappa con i luoghi colpiti dai raid è il fulcro di una narrazione condotta
attraverso immagini d’epoca, cimeli e reperti bellici (dalle maschere antigas
agli ordigni, fino al paracadute “da bengala” usato per illuminare a giorno la
città prima dell'attacco) in grado di restituire la situazione dei diversi
quartieri cittadini e i luoghi più rappresentativi colpiti dalle bombe, dal
Duomo a Palazzo Reale, passando per il Cenacolo Vinciano.
Una pagina dolorosa per Milano, riassunta anche in una sezione video
dove accanto ai filmati originali delle incursioni aeree si affianca la
testimonianza del trionfale concerto di riapertura della Scala, diretto dal
maestro Arturo Toscanini nel maggio 1946, a simboleggiare il ritorno alla
normalità.
La mostra prosegue con il racconto di alcuni aspetti della
quotidianità in tempo di guerra, ricostruendo la complessità ma anche la
ricchezza delle relazioni sociali tessute in un momento tanto difficile e drammatico,
passando dal dramma degli sfollati agli episodi di solidarietà vissuti nelle
mense collettive, fino alla documentazione di una economia spontanea basata sul
mercato nero.
È inoltre proposto un importante approfondimento sulla presenza del
regime in città, attraverso i luoghi del Fascismo: l’Albergo Diana, prima sede
del comando tedesco, l’Albergo Regina, a sua volta quartier generale nazista a
Milano, Villa Triste, teatro di sevizie e torture compiute dalla Banda Koch, reparto speciale della polizia della Repubblica
di Salò incaricato di catturare ed eliminare gli oppositori politici, Piazzale
Loreto, teatro dell’epilogo dell’egemonia fascista.
Terminato il focus sul periodo bellico, l’esposizione accompagna il
visitatore alla scoperta degli anni ricchi di fermento ma non meno traumatici
della ricostruzione passata, anche attraverso la distruzione di edifici storici
e di pregio che, seppure danneggiati solo marginalmente dalle bombe, furono
sacrificati alla modernità o alla speculazione. È il caso del vecchio Palazzo
Trivulzio, di Palazzo Visconti sul Naviglio, di Palazzo Pertusati Gropallo, del
teatro Manzoni di piazza S. Fedele e di molti altri luoghi ormai dimenticati.
I cambiamenti urbanistici corrono in parallelo al mutamento radicale
di una società che uscita da vent’anni di regime e da cinque di guerra,
riassapora lentamente la libertà: Milano, progressivamente, torna alla vita.
Aprono nuovi negozi e nascono nuove forme d’impiego; i bambini si dilettano con
giochi e giocattoli prima sconosciuti e anche gli adulti riscoprono il tempo
dello svago. Si apre la stagione delle balere e delle osterie, ritrovi pubblici
fondamentali per rinsaldare il senso di appartenenza ad una comunità rinnovata.
È sempre una duplice visione quella che accompagna la mostra di
Palazzo Morando, che intende testimoniare come una nuova città sia risorta –
dal punto di vista architettonico e urbanistico – ma anche come abbia preso
forma una cittadinanza nuova: con interessi, sogni e visioni completamente
diversi rispetto al passato. E così, mentre sorgono nuovi quartieri, come il
QT8, e nuovi edifici inseriti nel contesto del centro cittadino su progetti
degli architetti Moretti, Figini, Pollini, Bottoni e Portaluppi, compare in
piazza San Babila la prima cabina telefonica installata in Italia, si afferma
la grande scuola del design e Palazzo Reale ospita nel 1953 la mostra
monografica dedicata a Pablo Picasso con la significativa esposizione nella
distrutta Sala delle Cariatidi di Guernica, capolavoro di denuncia sociale mai più in futuro esposto in Italia.
In una convergenza di elementi che segnano il ritorno della città a
ruolo di protagonista nel panorama italiano ed europeo si pongono le basi per
il boom economico e sociale del decennio seguente.
L’esposizione prosegue anche al di fuori degli spazi di Palazzo Morando
con due sezioni speciali: una alla Biblioteca Gorla in via Asiago 1, con un
approfondimento sul bombardamento subito il 20 ottobre 1944 dalla scuola
elementare "Francesco Crispi" in cui morirono 184 bambini; l’altra
alla Biblioteca Gallaratese in via Giacomo Quarenghi 21, nel quartiere QT8 simbolo della
ricostruzione e rinascita della città.
Inoltre, in concomitanza con l’esposizione sono previsti tre ‘Percorsi fuori mostra’ che si snodano nelle vie cittadine: Città bombardata (la Galleria, la Scala, Palazzo
Reale e la Sala delle Cariatidi, via Gesú, piazza S. Carlo, piazza S. Babila,
il vecchio bar Cova, Palazzo Marino e Palazzo Spinola); Città costruita (il grattacielo svizzero, corso Europa, la
Rinascente, l’Albergo di via Corridoni e piazza Diaz); Città non ricostruita (Palazzo Pertusati Gropallo, Palazzo Visconti di Modrone, case
Sfondrati, via Manzoni e il Teatro Manzoni).
Data l’importante valenza istruttiva dell’iniziativa, infine, sono
stati predisposti appositi percorsi didattici per consentire agli alunni delle scuole di ogni genere e grado di
approfondire gli argomenti trattati. Previsti anche workshop specifici di fotografia.
A corollario, diverse
conferenze su aspetti legati alle tematiche esposte e un catalogo edizioni
Spirale d’Idee.
Milano, storia di una rinascita
Fino al 12 febbraio 2017
Palazzo Morando, via Sant’Andrea 6,
Milano
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