mercoledì 9 novembre 2016

ART & CULTURE_Paolo Venini e la sua fornace

Paolo Venini, Vasi in vetro a murrine “a dame” (a scacchiera), 1953

LE STANZE DEL VETRO rappresenta un progetto culturale nato dall’iniziativa congiunta della Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung, volta alla promozione e alla valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento e contemporanea. Ospitato in uno spazio espositivo permanente sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, ogni anno mette in scena mostre monografiche e collettive dedicate ad artisti internazionali che hanno utilizzato il vetro, nell’arco della loro carriera, come strumento originale di espressione e mezzo di ricerca di una propria personale poetica. Obiettivo, dimostrare le innumerevoli potenzialità di questa materia e di riportare il vetro al centro del dibattito della scena artistica internazionale. per quanto concerne questa sessione autunnale, LE STANZE DEL VETRO ospita la mostra “Paolo Venini e la sua fornace”, dedicata a Paolo Venini, imprenditore illuminato e creativo, grande interprete del vetro del secolo scorso, che ha contribuito in modo determinante a mantenere vitale questa materia con la sua appassionata attività nel corso di quarant’anni di storia.  
Esposte, 300 opere che raccontano la sua vis creativa e di alcuni dei vari artisti che negli anni lo hanno affiancato, tra cui Tyra Lundgren, Gio Ponti, Riccardo Licata, 
Ken Scott, Massimo Vignelli e Tobia Scarpa. Curata da Marco Barovier, l’esposizione, aperta al pubblico fino all’8 gennaio 2017, documenta la produzione nata da specifiche scelte di Paolo Venini che hanno portato, ad esempio, a serie come i vetri Diamante in cristallo, nella seconda metà degli anni trenta, che ebbe grande successo soprattutto nel Nord Europa, mercato a cui Paolo Venini guardò sempre con grande attenzione. È però negli anni cinquanta che Venini si dedicò con assiduità alla creazione di nuovi vetri ottenendo un grande successo alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia, ma anche nelle manifestazioni internazionali a sostegno e per la diffusione del design e dell’artigianato italiano che si tenevano sia in Europa che negli Stati Uniti. Diversi vetri pensati da Paolo Venini nacquero da una raffinata rilettura in chiave innovativa di alcune tecniche tradizionali muranesi come quella dello zanfirico di cui vennero proposte alcune varianti soprattutto tra il 1950 e il 1954, di cui in mostra si possono ammirare molti vasi, tuttora tra i più apprezzati sia da un pubblico di appassionati che dal collezionismo di settore per la loro vivacità e per la straordinaria qualità della loro realizzazione. Dal 1953 vi fu una ripresa della tecnica della murrina che portò progressivamente alla nascita di ricercate tipologie di tessuto vitreo, perlopiù opaco, (“a dame”, “mezzaluna”, “a puntini”) eseguito con suggestivi accostamenti cromatici. Risentendo dell’influsso del design nordico, la produzione si orientò poi verso delicate monocromie associate a velature o incisioni dovute a lavorazioni a freddo che portarono alla cospicua serie dei vetri incisi (1956-57).
A corollario, le ispirazioni creative degli artisti che hanno collaborato con Paolo Venini: da Giò Ponti a Charles Lin Tissot, da Ken Scott a Riccardo Licata, da Tobia Scarpa a Tyra Lundgren, solo per citarne qualcuno.
Un percorso espositivo che ripercorre l’arte del vetro attraverso le firme di uno dei suoi interpreti più autorevoli e trova una validazione nel catalogo “Paolo Venini e la sua fornace”, edito da Skira per LE STANZE DEL VETRO e curato da Marino Barovier e Carla Sonego. Inoltre, anche per questa esposizione dedicata alla storia della fornace muranese, il regista Gian Luigi Calderone ha realizzato un film documentario dal titolo Paolo Venini. L’uomo di notte, che racconta, attraverso testimonianze e aneddoti, la straordinaria attenzione della Venini per i colori dei vetri, non solo per le forme, al punto che, cercando nuovi accorgimenti nella composizione delle “partìe” Paolo Venini rischiò di compromettere la sua vista. Il film viene proiettato in mostra ed è in vendita in dvd nel bookshop de LE STANZE DEL VETRO.

Paolo Venini e la sua fornace
LE STANZE DEL VETRO, Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Fino all’8 gennaio 2017

Paolo Venini (1895-1959)
Nasce a Cusano Milanino da una famiglia della borghesia lombarda. Laureatosi in giurisprudenza, dopo la prima guerra mondiale, il giovane avvocato abbandona presto la carriera forense, venendo a contatto col mondo del vetro attraverso il veneziano Giacomo Cappellin, che lo coinvolge nel 1921 nella nascita di una nuova vetreria, la Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini e C. Nonostante il consenso riscosso, tuttavia, nella primavera del 1925 le divergenze tra Cappellin e Venini portano alla conclusione del sodalizio. Il primo giugno 1925 egli fonda una nuova vetreria, la V.S.M. Venini e C., insieme ad altri soci tra i quali lo scultore Napoleone Martinuzzi e l’ingegnere Francesco Zecchin, dai quali si separa nel 1932. Imprenditore colto e interessato sia ai fermenti artistici coevi sia alle esigenze del mercato internazionale nel corso della sua attività, interrotta dalla sua improvvisa scomparsa nel 1959, si avvale, tra l’altro, di collaborazioni eccellenti come quella degli architetti Tomaso Buzzi e Carlo Scarpa, negli anni Trenta e Quaranta, e del designer Fulvio Bianconi, dal dopoguerra e negli anni Cinquanta, accanto ai quali si affiancano diversi altri artisti. Venini, inoltre, si dedica con passione a promuovere l’attività della vetreria, ad esempio, attraverso i suoi numerosi viaggi e la costante partecipazione alle manifestazioni di arte decorativa, in Italia e all’estero.  

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