Materiali inediti – tra i quali, per
esempio, la corteccia di palma per uno spettacolo a Pigalle - e tacchi scultura
sono i tratti distintivi dell’estro calzaturiero di Christian
Louboutin, creatore e artigiano insieme. Lo stilista di scarpe dalle celebri suole rosso scarlatto. Una vocazione
innata per il senso del bello, tradotta in linee e forme quintessenza di una
trasgressiva femminilità, raffinata e conturbante al tempo stesso, elegante ma
languida quel tanto che basta per innalzare le sue creazioni a oracolo del
desiderio.
Nato a Parigi nel 1964, sin dalla tenera
età sviluppa una sensibilità particolare per l’universo femminile crescendo
attorniato dalle sue donne: la madre e le tre sorelle. Uno scenario che gli
fa conoscere gli aspetti più segreti del magico mondo femmineo: ne diventa
amico e complice, comprendendone le logiche e i linguaggi, messaggi subliminali
per capirne le effettive esigenze e rispondervi con irresistibili tentazioni. Un’inclinazione naturale, quindi,
sviluppata in famiglia e avvalorata dalla fascinazione subita in età giovanile
dalla vita notturna dei nightclub. Le showgirl e il loro luccichio
abbagliante gli ispirano le note più glamour di quelle che saranno le sue
creazioni: a 16 anni i suoi disegni sono
acquistati da una rinomata scuola di danza. Segue l’esperienza professionale,
intrapresa con un primo praticantato al Folies
Bergères e consolidata nella bottega di Charles
Jordan in Romans. Lavora in
seguito con Maud Frizon e con Chanel fino alla lunga e significativa
collaborazione con Roger Vivier. Una
tappa importante, questa con Vivier, perché segna inevitabilmente il futuro di
Louboutin: trovando un paio di scarpe indossate all’incoronazione dello Scià
Iraniano Mohamed Reza Pahlavi e delle décolleté di diamanti di Marlene Dietrich,
comprende il suo destino, ossia disegnare veri e propri gioielli per piedi di
dive e divine. Da qui in poi per la sua creatività visionaria e lungimirante non
vi è più limite. Nel 1991 realizza e
firma la sua prima collezione; l’anno successivo segue l’apertura del negozio
di rue Jacques Rousseau nella Ville Lumière che annovera tra le clienti
personaggi del calibro di Caroline di Monaco, Madonna, Nicole Kidman, Cher,
Carolyn Bessette-Kennedy. Le sue scarpe
divengono per donne e celebrità sinonimo di sensualità e bellezza insieme;
viene notato dal fashion system italiano e inizia a collaborare con gli
stilisti più importanti: Chloé, Lanvin, Roland Mouret, Diane Von Furstenberg,
Alexander McQueen, Viktor & Rolf. Per anni firma le fantasmagoriche calzature
di Jean Paul Gaultier.
Nel 1998 vince il Fashion Footwear Association of New York Award, trofeo dell’anno
per il miglior stilista di calzature e negli ultimi anni lancia la sua linea di
borse abbinabili alle scarpe, caratterizzata da uno stile inconfondibile.
Inneggiando
alla creatività più pura – “Con queste
scarpe non si può pensare né di camminare, né tantomeno di correre, sono state
realizzate per stare sdraiate”, questo il suo motto -, cavalca un ventennio celebrato proprio nel 2012 con una capsule collection di 20 modelli di
scarpe e borse, l’inaugurazione della prima boutique online rivolta al mercato
europeo, un libro edito da Rizzoli e un’interessante mostra al Design Museum di
Londra. Ma non è tutto. Attratto
dall’universo femminile in tutte le sue sfaccettature, a maggio del 2012 annuncia
il lancio di una collaborazione con Batallure Beauty per la linea di cosmetici Christian Louboutin Beauté.
Qualche
curiosità di Monsieur Louboutin: fonte di grande ispirazione sono l’amore per
il giardinaggio e la passione per l’oriente; la suola rossa – “provocatrice
d’invidie” – è stata al centro di una causa legale, con lo scopo di rivendicare
la celebre nuance cromatica come patrimonio esclusivo della Maison; le sue
creazioni sono state calzate - e lo sono tuttora - da schiere di celebrities,
da Catherine Deneuve a Angelina Jolie, da Madonna a Victoria Beckham,
passando per Sarah Jessica Parker, Blake
Lively e Lady Gaga; grande amico
della regina del burlesque, Dita Von
Teese, ne personalizza le scarpe di ogni show; nel 2007 è stato impegnato
nella mostra fotografica a tema fetish
di David Lynch presso la Galerie du Passage di Parigi e per la
cui realizzazione lo stesso regista ne ha richiesto espressamente la
collaborazione: da qui la creazione da parte del genio dello stiletto delle fetish
ballet heels, dal tacco vertiginoso a dir poco e dall’immancabile suola
rossa, ça va sans dire; nel 2010 ha
dedicato una sua calzatura, chiamata “Blake”, all’attrice e grande estimatrice
del marchio, Blake Lively.
Insomma,
Louboutin: un nome, una garanzia. Garanzia di femminilità e stile,
trasgressione ed eleganza, intrigo e raffinatezza. Per osare in punta di tacco
senza sussurri, ma esaltando le note più glamour di aspetti così forti, innata
dotazione dell’universo femmineo.
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