Correva
l’anno 1854, anno della sua fondazione, quando la Maison Louis Vuitton si distinse per la sua
creatività e dedizione nel mettere a punto innumerevoli invenzioni e
innovazioni riguardanti l’arte del
viaggio. Da lì in poi, nulla fu più uguale: il marchio divenne sinonimo di lusso, savoir-faire e prestigio e
viaggiare si caricò di importanti significati al punto di assurgere a un vero e
proprio stile di vita.
Tre le figure centrali di questa magica
avventura: Louis, Georges e Gaston. Tre generazioni che, a loro modo, hanno
plasmato l’evoluzione dei tempi, nel rispetto delle aspettative e delle
esigenze dei viaggiatori: dai bauli alle
borse da viaggio morbide ed eleganti, lo stile della Maison si è imposto quale
punto di riferimento, condensando in sé talento, genialità, unicità ed
estetica.
Epocali,
sono per citare qualche invenzione, la
serratura antiscasso brevettata nel 1880, la celebre sacca da viaggio Keepall,
antesignana delle borse leggere, il baule guardaroba, il sac chauffeur, nonché
la creazione di bagagli straordinari, volti a rispondere alle necessità più
inusuali di clienti speciali del calibro di Savorgnan di Brazzà, Leopold
Stokowski, il Maharaja di Baroda, Marthe Chenal.
Una
devozione che la Maison ha custodito gelosamente nei secoli, scandendo la sua
storia al ritmo di articoli unici e inimitabili che hanno contribuito a
trasformare il viaggio in una vera e propria forma d’arte. Volendo riassumerli,
si possono identificare 10 icone che
sono rimaste impresse nel dna della Maison, definendone l’heritage
ispirazionale al punto da divenire parte della memoria collettiva del bagaglio.
Wardrobe
Emblema
del bagaglio rigido, i wardrobe sono un oggetto divenuto culto. Inventati nel 1875, sono nati sulla base di
un’esigenza meramente pratica quale il trasporto di tutti gli effetti personali
in un unico contenitore reso assai resistente dalla struttura in legno e dal
rivestimento in cuoio o in tela impermeabile. Una volta aperto, questo
baule verticale si compone di due parti attrezzate: l’appendiabiti, da un lato,
e i cassetti, dall’altro. La versione femminile, inoltre, include attaccapanni
ai quali appendere abiti lunghi nonché una serie di pratici scomparti per i
cappelli.
I
wardrobe garantiscono numerosi vantaggi tra cui l’arrivo a destinazione in
perfetto stato di accessori e abiti e la serratura antiscasso la cui unica
chiave è riservata a ogni cliente per la totalità dei suoi bagagli Vuitton.
E se
non si utilizzano per viaggiare, possono divenire lussuosi e raffinati complementi
d’arredo, assumendo una veste di design dal gusto irresistibile.
Steamer
bag
Creata nel 1901, la Steamer Bag in origine
era una borsa accessoria in tela e cuoio, abbinata al baule e veniva
utilizzata come contenitore per la biancheria, complice l’elaborato sistema di
chiusura che consentiva di non svelarne il contenuto. Rigida alla base e molto
capiente, la Steamer Bag nel tempo si è imposta come bagaglio a se stante
grazie all’accompagnamento alla tela Monogram. Interamente cucita a mano,
ancora oggi per essere realizzata sono necessarie 15 ore di lavoro.
Keepall
All’inizio a ogni cliente che ordinava un
baule o un bagaglio rigido venivano offerte borse complementari in tela
rinforzata con cinghie di cuoio. Tra
queste vi era la Keepall, ideata nel 1930 e affermatasi nel tempo un bagaglio a
tutti gli effetti, complice l’evoluzione dei mezzi di trasporto, del modo
di vivere e di viaggiare. Quando nel 1959 viene inventata la tela morbida
Monogram, la Keepall si dota di un’anima propria. La sua praticità di utilizzo
e la sua maneggevolezza fanno sì che diventi il bagaglio ideale per vacanze
brevi o fine settimana per clienti che, in ogni caso, non vogliono rinunciare
allo stile.
Speedy
Ideata negli anni ’30, la Speedy, sorella
minore della Keepall, è facilmente riconoscibile per la sua forma semplice e
capiente. Da subito si è imposta come borsa cult grazie alla sua leggerezza
e adattabilità. Un’identità che ben presto le fa assumere un’ulteriore valenza:
non più solo articolo da viaggio, ma raffinata ed elegante borsa da città,
ideale per una donna moderna e dinamica.
Noé
Creata nel 1932 da Gaston-Louis Vuitton su
espressa richiesta di un produttore di vini che necessitava di una borsa
solida, ma elegante e in grado di trasportare cinque bottiglie di champagne,
Noé è diventata un’icona, complice l’utilizzo della tela morbida Monogram
che l’ha fatta diventare un desiderata delle donne.
Nel
tempo le sue forme sono state rivisitate al punto da esistere oggi in più
taglie e rivestimenti.
Alma
Nel
1934 la Maison diede vita alla Squire Bag, il modello che qualche decennio più
tardi – per la precisione, nel 1992 – venne rivisitato con l’ideazione
dell’Alma, una forma in perfetto stile
Art Déco, capiente ed elegante al punto da imporsi in men che non si dica come
uno degli emblemi Vuitton.
Declinata
in forme e materiali differenti, l’Alma è anche protagonista di periodiche reinterpretazioni coincidenti con le
collezioni e le relative sfilate piuttosto che con le collaborazioni artistiche
che da sempre avvalorano l’aspetto culturale delle creazioni Louis Vuitton.
Amazone
Creata
da Gaston-Louis Vuitton per proteggere il materiale fotografico di un
viaggiatore, Amazone riprende il nome
dalla foresta del Sud America, evocando atmosfere e luoghi lontani e invitando
all’evasione. Dotata di angoli rigidi posti alla base, nel tempo è stata
perlopiù adottata dalla clientela maschile.
Porte-documents
voyage
Al
pari della Steamer Bag e della Keepall, il Porte-Documents Voyage fu, in origine, uno dei bagagli complementari
proposti insieme ai bauli rigidi e destinato a contenere cuscini in caso di
esigenza. Abbandonando gradatamente la sua funzione originaria e rivestito
di cuoio Épi o di tela Monogram, si è
trasformato in un porta documenti, carte e appunti, riscontrando il favore di
un pubblico sia femminile che maschile.
Alzer
All’apparenza
sembra una valigia tradizionale. In
realtà, una volta aperto, questo bagaglio rivela un interno robusto,
strutturato e spazioso. A caratterizzarlo, le serrature rinforzate, lo
scompartimento separato e le cinghie interne. Le sue dimensioni ne
consentono l’utilizzo anche nel caso di un soggiorno di qualche giorno. Da
sottolineare che il rivestimento in Monogram ne consente la personalizzazione
al fine di rendere la valigia unica nel suo genere.
Zéphyr
Pratica ma al tempo stesso elegante. Dal
look retrò ma all’avanguardia. E soprattutto, comoda da portarsi appresso,
complici le quattro ruote. Innovativa nella sua funzionalità in quanto si
tratta della prima valigia realizzata in Monogram termo-compressa, una
tecnologia che associa la durata e la resistenza alle abrasioni alla capacità
di assorbire gli urti. L’interno è concepito secondo le medesime logiche dei
bauli dove ogni particolare risponde a un’effettiva esigenza del viaggiatore.
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