Elio Luxardo, Scarpa, 1940. Archivio Fotografico Fondazione 3M, Milano |
Fortunato Depero, Autoritratto con sigaretta, gennaio 1915, foto-performance, intervento grafico. Mart, archivio del '900 |
Italo Bertoglio, Velocità, 1930. Fondo Italo Bertoglio, Torino |
Pietro Boccardi, Dalla luce alle tenebre, 1931, fotomontaggio. Coll. Giorgio Grillo, Firenze |
In occasione del suo venticinquesimo anniversario, la Galleria Carla Sozzani presenta dal 10
giugno al 1° novembre 2015 la mostra Fotografia Futurista
a cura di Giovanni Lista. Oltre cento fotografie originali
provenienti da collezioni private e da fondi storici nazionali come
Fratelli Alinari, Museo del Cinema e di Fotografia di Torino, Gabinetto
Fotografico Nazionale di Roma (ICCD-MiBACT), Archivio del ‘900 del Mart di
Trento e Rovereto, Touring Club Italiano.
La mostra indaga, attraverso l'arco di
mezzo secolo, il modo in cui i futuristi si sono impossessati del linguaggio
fotografico per fissare l'invisibile della pulsione vitale e per trascrivere la
realtà come creazione e divenire.
Articolata in quattro sezioni,
dalla distruzione della mimesi come illusione naturalista, alle ricerche innovatrici
degli anni Venti-Trenta, Fotografia Futurista comprende il
fotodinamismo formalizzato dei fratelli Bragaglia, gli autoritratti di Depero,
i fotomontaggi di Tato, fino alle foto-perfomance, in sintonia con le migliori
avanguardie europee, contestatarie e rivoluzionarie, libertarie ed eccentriche,
iperboliche e irrecuperabili per i canoni della società borghese.
La prima sezione documenta le direzioni
intraprese all'inizio del XX secolo dalla fotografia per distruggere
l'illusione di una mimesi naturalista e autorivelarsi come immagine artificiale, non più riflesso della realtà ma costruita in studio: la cosiddetta
«foto spiritica» che spesso era volutamente ludica e ironica cioè scopertamente
proposta come gioco; l’immagine doppia o sdoppiata per catturare la sequenza
del movimento; la ricerca di una scansione formale attraverso cui la realtà
funzionale tende a diventare solo ritmo astratto di luce o di linee; il ritratto
multiplo, effettuato con la camera a specchi: il fotomontaggio, con fini
fantastici, umoristici o ludici, in cui Boccioni intravede subito un’immagine
della molteplicità ontologica e pirandelliana dell’essere.
All’invenzione del «fotodinamismo», o
fotografia del movimento come energia in atto ad opera dei fratelli Anton
Giulio e Arturo Bragaglia è dedicata la seconda sezione, come uno dei contributi più significativi del futurismo alla storia
della fotografia. Esplorando la capacità fotografica di fissare un gesto
repentino in termini di energia pura che trascende la massa corporea, i
fratelli intuiscono la possibilità di coglierne solo la scia luminosa che
interpretano come verifica di una realtà spirituale, come manifestazione della
forza vitale che abita la materia.
Il fotoritratto che i futuristi hanno
usato come veicolo di comunicazione ma anche come possibilità di restituire
l’immagine emblematica di se stessi come artisti d’avanguardia è il tema del
terzo approfondimento. Compensando la registrazione passiva
della realtà da parte dello strumento fotografico, hanno inventato la
foto-performance in cui l’artista consegna all’obbiettivo un’immagine
autoironica di sé come figura istrionica e clownesca.
La quarta sezione è dedicata alle
ricerche degli anni Venti e Trenta in cui i
futuristi, in totale sintonia con le migliori avanguardie europee e ponendosi
come corpo estraneo alla cosiddetta «cultura fascista», hanno praticato il
fotomontaggio, il foto-collage, la composizione d’oggetti, i giochi di luci o
di specchi, il teatrino d’ombre, le simbologie magiche, misteriose o allusive
delle cose sorprese in chiave di natura morta, la metafora dei valori luminosi,
la posa in costume come paradosso allegorico, sguardi che si pongono al di
fuori dell'iconografia del regime.
In mostra, le foto scelte tra trentun autori dai primi del novecento
fino alla fine degli anni Quaranta: Vittorio Alinari (Firenze,1859/Livorno,
1932); Mario Bellusi (Ferrara,1893/Roma,1955); Francesco Benvenuti
(Firenze,1863/Viareggio, 1919); Italo Bertoglio (Torino,1871/1963), Piero Luigi
Boccardi (Intra, 1890/Torino, 1971); Umberto Boccioni (Reggio di
Calabria,1882/Verona, 1916); Gustavo Ettore Bonaventura (Verona,1882/Roma,
1966); Anton Giulio Bragaglia (Frosinone, 1890/Roma, 1962) e Arturo Bragaglia
(Frosinone, 1893/Roma, 1962); Mario Castagneri (Alessandria,1892/ Milano,
1940); Gianni Croce (Lodi, 1896/Piacenza, 1981);Tito D’Alessandri
(Roma,1864/1942); Ferruccio Antonio Demanins (Trieste,1903/1944); Fortunato
Depero (Fondo, 1892/Rovereto, 1960); Mario Gabinio (Torino, 1871/1938);
Maggiorino Gramaglia (Torino, 1895/1971); Giovanni Giuseppe Guarnieri
(Locorotondo, 1892/Mendoza, 1976); Emanuele Lomiry (Ancona, 1902/Roma, 1988);
Elio Luxardo (Sorocaba, 1908/Milano,1969); Carlo Maiorana; Filippo Masoero
(Milano, 1894/Roma, 1969); Bruno Munari (Badia, 1907/ Milano, 1998); Francesco
Negri (Tromello in Lomellina, 1841/Casale Monferrato, 1924); Mario Nunes Vais
(Firenze 1856/1932); Ivo Pacetti (Figline 1901/Albissola, 1970); Giulio Parisio
(Napoli, 1891/1967); Enrico Pedrotti (Trento, 1905/Bolzano, 1965); Guido
Pellegrini (Milano, 1886/1955); Tato alias Guglielmo Sansoni (Bologna,
1896/Roma, 1974); Thayaht alias Ernesto Michahelles (Firenze,
1893/Marina di Pietrasanta, 1959; Enrico Unterveger (Trento, 1876/1959); Wanda
Wulz (Trieste, 1903/1984).
A corollario della mostra, il catalogo in italiano e inglese Fotografia
futurista a cura di Giovanni Lista e pubblicato da Carla Sozzani editore,
che raccoglie le testimonianze della ricerca fotografica futurista e dei suoi
nuovi codici visivi.
Fotografia Futurista
A cura di Giovanni Lista
mercoledì 10 giugno 2015
anteprima stampa: dalle ore 11.00 alle ore 13.00
inaugurazione: dalle ore 18.00 alle ore 21.00
in mostra da giovedì 11 giugno a domenica 1° novembre 2015. Tutti i giorni, 10.30
– 19.30; Mercoledi e giovedì, 10.30 –21.00
Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 Milano
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