Gian Paolo Barbieri - 1998 Seychelles - Hahnemuhle Fine Art Baryta 325 gsm - Courtesy by 29 ARTS IN PROGRESS gallery |
29 ARTS IN PROGRESS gallery (via San Vittore 13, Milano), in occasione della
prima edizione di Milano PhotoWeek 2017, rende omaggio a uno dei più grandi
maestri della fotografia contemporanea, Gian Paolo Barbieri e, in
particolare, al ciclo “tropical” del suo lungo itinerario fotografico:
quello che lo vede, a partire dagli anni Ottanta, in luoghi esotici e lontani,
a collezionare ritratti inediti di un’umanità e di una natura intatta,
frammenti di memoria destinati a perdersi per sempre, attimi sottratti a un
processo di metamorfosi e devastazione inarrestabile. Barbieri si trova dunque,
forse per la prima volta, completamente da solo dietro alla macchina
fotografica e davanti a un soggetto che non ha bisogno, anzi non concepisce
alcuna possibilità di alterazione o di setting.
Quel che resta è la qualità dell’attenzione e l’onestà intelligente di
uno sguardo capace di accedere autenticamente all’interiorità del soggetto.
Il
fotografo, però, non crede romanticamente che esista ancora una natura
incontaminata popolata di selvaggi senza cultura: il tempo è implacabilmente
trascorso e il flusso delle cose trascina continuamente forme e linguaggi con
sé verso il nulla. Per questo il vuoto lasciato dall’irrecuperabile è da lui
riempito di senso estetico, di gusto, di allusioni alla storia dell’arte.
La fotografia di Barbieri condivide con il Barocco la fisicità
ipertrofica, l’esigenza monumentale, la vocazione estatica, la simbiosi fra
forma plastica e forma luministica, e il sentimento del sublime; condivide con
Gauguin certe fughe appassionate nel lontano e l’insostenibile dolcezza del
temperamento contemplativo. Tuttavia, coerente con la propria intelligenza,
osserva la metamorfosi della natura in oggetto e la registra con estetica
implacabile.
Il rapporto di Barbieri con la storia - e con la storia della pittura
- è dichiarato e disincantato.
Dei fotografi contemporanei Barbieri è senz’altro
tra coloro che hanno sempre manipolato la libertà d’invenzione con più maestria
e più coraggio, incurante, anzi compiaciuto, di elidere i confini fra vero e
falso, fra spazio artificiale e spazio praticabile. A questo punto sono le
immagini a condurre il gioco e la realtà, a inseguirle. In mondi lontani,
sospesi sul crinale della bellezza. Barbieri non parte per salutare nuovi mondi
mai visti e sfruttare il vantaggio che una presunta superiorità culturale
potrebbe assicurargli. Egli parte solo per avvicinarsi a loro, affettuosamente
e dolorosamente, prima che siano scomparsi. Per scrivere i loro nomi
sull’acqua: forse su quella stessa onda levata che fra poco avrà travolto i
suoi soggetti. Per dirci che talvolta le cose inattingibili ci sono assai più
vicine di quelle vicine, impregnate come sono di una familiarità basata sul
contatto e del respiro di un’attenta e ricercata meditazione sulla pittura.
GIAN PAOLO BARBIERI. In viaggio
29 ARTS IN PROGRESS Gallery, Via San
Vittore 13, Milano
7 giugno – 14 luglio 2017
Orari: dal martedì al sabato, 11.00-19.00.
Altri giorni e orari su appuntamento
Ingresso libero
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