Uno stile so british dal retrogusto siciliano, per una
commistione di culture, stimoli e visioni che collimano nella creazione di
prodotti unici nel loro genere, quintessenza di qualità, ricerca, senso del
bello e della tradizione. Questo e molto altro ancora, rappresenta il dna dei foulards e delle cravatte Kinloch, nati dal connubio creativo, ma non solo, dell’italo scozzese Marco Kinloch Herbertson e della moglie Antea Brugnoni Alliata. Un idillio di stile che dalla Sicilia prende vita, muovendo
i suoi primi passi negli spazi della dimora settecentesca della moglie,
discendente di un’antica famiglia siciliana e appassionata conoscitrice del
mondo arabo al punto di diventare musa ispiratrice di questo neo-brand di
lusso. Un’avventura dal sapore
contemporaneo, che affonda profonde radici nella tradizione, arrivando a una
calibrata resa formale in cui convivono innovazione e heritage, sogno e realtà.
La collezione primavera/estate 2013 è stata all’insegna del
colore, del design e della creatività. Alla seta si è
aggiunto il cotone, offrendo una lettura ulteriore dei temi dell’estate. La bellezza dei disegni, la qualità dei
tessuti e la purezza della lavorazione – eseguita a mano, rigorosamente in Italia – rappresentano il fil rouge
che ha condotto Kinloch nei luoghi più prestigiosi e suggestivi del Belpaese,
evocandone tratti e contorni con la magnificenza di simili creazioni. Rosso, blu, nero, giallo, azzurro, colorano
i foulards, che si fanno storia narrante ora di un barocco rivisitato ora di
visioni bucoliche. Da Palazzo Biscari a piazza del Duomo, con la Fontana
dell’Elefante, si arriva a un’immaginifica visione della pesca al tonno in
Giappone. Elefantini, rospi e galli,
invece, sono chiamati a decorare cravatte, realizzando un esemplare connubio
tra fantasiosa ironia e impeccabile eleganza.
Un viaggio intorno al mondo, che per la collezione autunno/inverno
2013/14 fa tappa nella Russia degli Zar, dando un’ulteriore interpretazione del sodalizio fiaba-realtà. Uccelli di fuoco, cavalli alati e palazzi
maestosi, rivivono sui foulard realizzati in seta e cachemire. Dalla Russia con
amore, l’avventura riprende alla volta dell’India pre-coloniale: compagno di
viaggio, un Marajah a dorso di un elefante. Ci si addentra, poi, nella Sicilia normanna, per convolare verso il
mondo arabo. La cultura islamica ha svolto un ruolo centrale nella
realizzazione di questa collezione, in particolar modo ispirando l’hijab (velo
da donna) in seta e cachemire arricchito da eleganti disegni, scelti nel
rispetto della legge coranica. Alcuni
foulard, infine, riportano i personaggi delle fiabe che Marco e Antea
raccontano alla loro bambina; altri, invece, pezzi di racconti antichi. A
suggellare l’armonia visionaria della collezione, cravatte con microstampe raffiguranti il mondo fatato e sognate, ma, al
tempo stesso, radicato nella tradizione di Kinloch, un marchio tutto da
scoprire ogni volta con entusiasmo e curiosità.
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