Il 18 settembre 2011, in occasione della London Fashion Week, ha “debuttato”
in passerella col suo marchio, presentando la collezione donna. Un debutto, se
così si può definire, atteso. Sì perché Tom Ford ben abituato è a calcare le scene del
glamour internazionale. Golden man che negli
anni ’90 ha reinventato Gucci, facendone la più alta e completa espressione di
desiderio modaiolo; anima creativa di Yves Saint Laurent; Re Mida negli anni
zero della sua omonima label; spirito eclettico alla scoperta di nuovi
orizzonti, devoto alla multidisciplinarità tanto da definire la moda come “il
tutto” e quindi non solo vestiti ma arte, musica, design, grafica, trucco,
acconciature, architettura, auto.
Texano di
nascita ma newyorchese e parigino di formazione, con tanto di Studio 54 come
scuola, ha vissuto il periodo più eccitante della Grande Mela, la fine dei 70s, quello dell’edonismo esclusivo di Warhol e Halston, che tanto lo
hanno ispirato nei primi schizzi così come nelle collezioni future.
Innamorato
del lusso e del bello, con quell’aria da divo quel tanto che basta perché posi
personalmente per molte delle sue pubblicità, Tom Ford possiede quella dote innata
di capire e anticipare l’evoluzione del gusto con linee, materiali, colori e
suggestioni che diventano tendenza. Il suo
indiscusso valore aggiunto è racchiuso nella capacità di guardare al passato per reinterpretare e mescolare le fonti
in chiave moderna, ottenendo il nuovo dall’esistente. A sigillo di garanzia
il suo imprinting creativo, come dimostrato dal mocassino col morsetto di Gucci riletto in versione plateau e dalla
campagna pubblicitaria del profumo YSL
M7 in cui il campione di arti marziali Samuel de Cubber posa nudo indossando un
paio di occhiali da vista, evocando una foto del ’71 di Saint Laurent
ritratto in modo analogo per il lancio di una fragranza maschile. Una lungimiranza creativa con un occhio al
passato per creare sogno, desiderio, aspirazione, edonismo modernista.
Per Tom Ford
bello fa rima con lusso, ma un lusso circondato da un alone élitario ed
esclusivo e a cui tutto tende, comunicazione compresa: a lui il merito di aver compreso l’importanza di campagne pubblicitarie mirate, dal
messaggio forte e seducente. Da qui le collaborazioni con Mario Testino, Richard Avedon, Steven
Meisel, Helmut Newton, Herb Ritts.
Una carriera
quella di Ford iniziata nel 1988 da Perry Ellis, sotto la direzione di Marc
Jacobs, e proseguita a tambur battente con Gucci (1990-2004) e Yves Saint
Laurent (2000-2004), per arrivare nel 2007 nella costellazione dei grandi nomi
col proprio marchio, nato inizialmente come linea di profumi, cosmesi e eyewear: di quell’anno il profumo Black
Orchid. Fatale, sensuale e ammaliante, avvolgente come un abbraccio,
persistente ma non invasivo, con una nota dominante di orchidea nera (di cui possiede
appositamente una piantagione), evoca lussi e atmosfere da elegante boudoir,
tripudio di sete, damaschi e velluti. Presto
si aggiungono le linee uomo (2007) e donna (2010) e il gioco è fatto, complice
anche la creazione di pochi, selezionati e opulenti monomarca che molto dicono
del suo universo lussuoso.
Comprare Tom
Ford significa spingersi oltre un modello d’eleganza a cui ispirarsi e sposare
uno stile di vita, fatto di ricerca del bello in ogni ambito di esclusiva
quotidianità, per e far respirare eleganza.
La moda gli ha dato molto ma, forte del suo eclettismo culturale, nel 2009 si dedica alla settima arte e,
ça va sans dire, è successo. Con la regia di “A single man”, tratto
dall’omonimo romanzo di Christopher Ischerwood, presentato alla 66a Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e interpretato da Colin Firth
(vincitore della Coppa Volpi per la miglior interpretazione), Tom Ford esprime
il suo senso estetico, in cui tutto è somma espressione di perfezione e desiderio.
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