Quando si dice “sognare in grande”…. È un po’ quello che ha fatto la coppia di
stilisti Dolce
& Gabbana per la prossima stagione fredda, pensando a una donna protagonista indiscussa della
passerella e mettendo al bando ogni formalismo così come ogni eccesso
prudenziale di rigore, severità e minimalismo.
Una
donna regina, enfatizzata e valorizzata nella sua femminilità, ribattezzata
dagli stessi stilisti come l’aspetto più bello dell’essere donna.
Una donna che incede sicura di sé,
ondeggiando maestosa in sontuosi abiti
ispirati ai decori dei mosaici del duomo di Monreale, con tanto di corona dorata
e pietre incastonate in testa. Un accessorio, quest’ultimo, che simboleggia
l’incoronamento della femminilità a leitmotiv
dell’intera collezione dedicata a quella donna-femmina che, da sempre, è l’ispirazione
del duo siciliano.
I
riferimenti bizantini si moltiplicano su tuniche, abiti, camicie, borse e scarpe: è un rimando continuo
alla ricchezza del patrimonio artistico e culturale di un’epoca e di un
territorio, che prende vita in una chiave contemporanea e à-porter. La resa formale è stupefacente: la
ricchezza dei materiali, dei ricami, degli orditi, dei tessuti s’intreccia con
la raffinatezza della creatività, portando alla mise en place di creazioni
uniche e inimitabili, dalla pregiata composizione e dalla semplicità evocativa.
Ancora una volta, quella di Dolce & Gabbana è una moda che affonda profonde radici nella storia di un luogo,
mostrando un senso d’appartenenza totale a un territorio come quello siciliano
al punto da evocare - tramite continui sussurri – arte, storia e cultura. E
così, tutto a un tratto, ci ritroviamo inaspettatamente spettatori di un’epoca
che fu, con tutti i suoi fasti e le sue ricchezze, assaporandone il tripudio e,
al tempo stesso, l’autentica compostezza.
Proprio
grazie a questa corrispondenza tra passato e presente, tra vissuto e
contemporaneo, la moda conquista la platea, proponendosi come qualcosa di
viscerale, che va ben oltre la mera apparenza e lo stilismo formale fine a se
stesso e assume valenze cerebrali, che mirano dritte al cuore dello spettatore,
catturandolo nella sua emotività e trascinandolo in un fascinoso viaggio
esplorativo. Un’avventura
che passo dopo passo si fa sempre più convincente, delineandosi per tratti
inconfondibili: restano indelebili, infatti, gli abiti ricamati a tessere di paillettes, cristalli e pietre dure; colpiscono
le scarpe con il plateau a gabbia che
imprigiona fiori colorati; seducono le
borse “Agata”, dedicate alla patrona di Catania, tutte decorate a mosaico. E
proprio a Sant'Agata è ispirato anche il bustino
in filigrana d'oro portato con la mini a mosaico, motivo che ritorna sotto
forma di stampa negli abiti tunica, nei
tubini in broccato, nelle maxi T-shirt tintinnanti di tesserine dorate, nelle
bluse abbinate alle gonne svasate, negli shorts a palloncino e nelle giacchine
con spalla insellata che segnano il punto vita.
Gli accessori fanno il resto: corone dorate e orecchini a croce mescolano
sacro e profano, mentre medaglioni con angeli e immagini prese dagli ex voto
occhieggiano dagli abiti più preziosi, in un tripudio di pietre e ori.
L’ispirazione
bizantina lascia poi spazio alla sartorialità tanto cara alla coppia di
stilisti con il nuovo tailleur tre pezzi - composto da gonna corta, giacca
breve e T-shirt - tutti nello stesso tessuto, spinato o tweed, il cappotto o
l'abito sempre in pendant, per una nuova idea di eleganza da giorno.
Immancabili,
infine, gli abiti in pizzo, un must have del marchio, arricchiti per
l’occasione da ricami e pietre.
Un mix di storia e classicità, rivisitato
in chiave contemporanea per offrire alla donna un ideale di eleganza e stile
che si spinge oltre ogni canone standardizzato, evocando dimensioni inesplorate
e fascinose.
Nessun commento:
Posta un commento