Correva l’anno 1923…veniva fondata
l’istituzione culturale che, nel tempo, sarebbe diventata una tra le più
importanti del nostro Paese, vuoi per il plauso di dare pregio all’Italia a
livello sia nazionale che internazionale, vuoi per la capacità di attrarre
personaggi legati al mondo dell’arte tout court ma non solo, divulgando quel
tanto agognato discorso di contaminazione tra diverse le forme espressive
artistiche. Fondata a Monza nel 1923 in occasione della I Biennale delle arti
decorative dell’ISIA e su istanza di Guido Marangoni, la Triennale nel 1933 viene trasferita a
Milano negli spazi del nuovissimo Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio,
realizzato grazie al lascito testamentario dell’industriale tessile Antonio
Bernocchi.
Pertanto, sin dai suoi primi passi, mostra
tutti gli ingredienti con cui cavalcare l’onda del dialogo tra le arti, nel rispetto di un’ottica di reciproca e sana
influenza, condizione indispensabile per la miglior resa formale e di contenuti
nonché per il progresso intellettuale della società. Spaziare nei vari ambiti della cultura diviene la vocazione divinatoria
della Triennale, che nei decenni ha sempre operato nella realizzazione di mostre, convegni ed eventi
dal respiro internazionale e volti a offrire la più ampia configurazione
possibile dell’universo artistico. Arte,
design, architettura, moda, cinema, comunicazione e società le tematiche
attorno alle quali ha incentrato la sua attività, riuscendo a ritagliarsi
un ruolo di spicco e universalmente riconosciuto nel mondo della cultura a
tuttotondo. Le mostre che organizza godono della massima visibilità, ponendo al
centro dell’attenzione l’arte contemporanea così come profili di architetti,
designer e stilisti di fama mondiale: in altre parole, tutto ciò – fatti o
persone – che hanno contribuito in maniera indelebile al cambiamento della
società.
Guidata dal faro dell’intelletto, ha sempre puntato a stimolare l’interazione
tra industria, mondo produttivo e arti applicate, evidenziando come la
totale validazione dipenda da un’intrinseca affermazione e, successivamente, da
un’autentica sinergia di competenze, visioni e approcci diversi. Sulla scia di
queste considerazioni e per la sua vocazione a creare un contesto nuovo per le
abitudini italiane, negli anni ha
assunto un ruolo da amplificatore mediatico, catalizzando l’attenzione e
l’approvazione delle diverse correnti culturali che man mano sono andate
sviluppandosi.
Sin dal suo esordio milanese, svetta per
la sua inclinazione all’innovazione: un’innovazione
che risiede nel mondo in cui affronta l’arte e la rimanda al pubblico,
coinvolgendolo in esperienze inedite per il tempo, quintessenza di emozione,
suggestione, ispirazione, viaggio e immaginazione. Un contesto e un luogo
nuovo, che cattura gli sguardi di approvazione di personaggi del calibro di Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Massimo
Campigli e Carlo Carrà, che decidono di prendervi parte con le loro opere. Un
occhio privilegiato sulla realtà contemporanea, quello della Triennale, che
l’ha vista protagonista anche negli anni del dopoguerra e della ricostruzione
post-bellica, assumendo un ruolo fondamentale nella realizzazione del quartiere
milanese QT8. Un’esperienza che l’ha portata a sviluppare un interesse nei confronti della
pianificazione urbanistica e le innovazioni tecnologiche applicate all’edilizia
al punto di farle diventare uno dei temi prioritari degli anni ’50.
Il suo approccio trasversale all’arte
contemporanea, l’ha portata nel 2007 ad ospitare il Triennale Design Museum, il primo museo dedicato al design italiano
nelle sue molteplici espressioni, che cambia veste annualmente, ponendosi quale
summa esemplificativa illustrata della storia e del sistema design. Qui vi trovano valorizzazione imprese,
distretti produttivi, territorio, ricerca, editoria e formazione: aspetti
di per sé eterogenei, ma legati da uno spirito di comune, ossia di studiare e
interpretare la realtà che ci circonda con spirito critico al fine di coglierne
le effettive influenze e sublimarle nel modo più opportuno e consono a renderne
l’essenza profonda. Vi sono pezzi di noi e della nostra vita, che hanno scritto
un’epoca, traghettandola nella memoria dei posteri quale emblema di eccellenza
culturale, artistica e produttiva. Grazie al suo dinamismo e continuo
mutamento, offre al visitatore un occhio
privilegiato e percorsi tanto inediti quanto diversificati che si addentrano
nei meandri del design made in Italy, esplorandolo negli aspetti spesso
meno noti o celebrati. Anche il museo, come la Triennale, associa l’aspetto più scientifico e rigoroso a un approccio altresì
emozionale e coinvolgente, che non tralascia di evocare suggestioni e
ispirazioni nel visitatore. Rispondendo alla semplice domanda “Che cosa è il design italiano”, ogni
anno cambiano gli oggetti esposti e le tematiche trattate nonché la cornice
scenica che li ospita e li esalta nel massimo delle loro potenzialità e il
programma di eventi collaterali che indagano le sfumature più recondite. Fino
ad oggi, cinque sono state le edizioni che si sono avvicendate: “Le sette ossessioni del design italiano”,
“Serie e fuori serie”, “Quali cose siamo”, “La fabbrica dei sogni”, “TDM5
Grafica italiana”.
Ma
se è vero che la contaminazione è il principio alla base dell’occhio indagatore
della Triennale, dal 2011 l’istituzione ospita il Teatro dell’Arte, nuovo punto di riferimento per progetti
culturali e arti performative tra i più significativi della scena milanese.
Progettato da Giovanni Muzio e situato al piano seminterrato, il teatro da
subito ha adottato il filone del centro
culturale piuttosto che di spazio fine a se stesso, sposando il concetto
consolidato nel resto del mondo di luoghi virtualmente flessibili, adattabili a
tutti gli usi, anche simultaneamente: in tal modo, è garantito un vero e
proprio palcoscenico da consacrare alla narrazione dell’arte, del design e
della cultura.
Last
but not least, la Biblioteca del
progetto, l’ennesima conferma della multidisciplinarità alla base
del quotidiano operato della Triennale. Inaugurata nel marzo 2005, è la sede istituzionale di ordinamento, raccolta
e incremento di materiali cartacei e plastici, di modelli e audiovisivi
prodotti dalla stessa Triennale di Milano presso il Centro di Documentazione
(ex Centro Studi Triennale) e l’Archivio Storico. La collezione, che conta
circa 14000 volumi, si è arricchita nel tempo grazie al contributo di numerosi
fondi privati. Al lascito iniziale di Augusto Morello di circa 7000 volumi di
arte, architettura, design ma anche filosofia ed estetica, si sono
progressivamente aggiunti quelli di Casa Vogue, il fondo di Alessandro Mendini,
la preziosa raccolta di Tomàs Maldonado e il fondo Architectura & Natura.
La raccolta della Biblioteca del
Progetto comprende anche il Centro di Documentazione (ex Centro Studi
Triennale) composto dai cataloghi delle esposizioni e delle mostre e dalle
altre pubblicazioni ufficiali.
Dulcis in
fundo, sin dal 1923 l’istituzione ha mantenuto la buona abitudine di assegnare
agli espositori premi e medaglie a testimonianza della qualità dei prodotti e
dei lavori presentati. Abbandonata nel 1973, è stata poi ripresa nel 2003. Da
quanto è stato reintrodotto, il Premio Medaglia
d’Oro con cadenza triennale ha celebrato i seguenti progetti: Umberto Riva con PierPaolo Ricatti,
Magazzino Fincantieri, Castellammare di Stabia, Napoli (2003); Renzo Piano Building
Workshop (RPBW), Hight Museum of Art, Village of the Arts, Woodroof Arts Center
Atlanta, Stati Uniti (2006); Massimiliano & Doriana Fuksas, Zenith Music
Hall, Strasburgo (2009); Vincenzo Latina, Padiglione di accesso agli scavi
dell’Artemision, Siracusa (2012).
Vista la fervida attività e l’impegno
profuso alla valorizzazione dell’arte e del design in tutte le loro forme
d’espressione, viene da dire “80 anni e non sentirli”. Tanto che per
festeggiarli, la Triennale ha
programmato quattro giornate di mostre, appuntamenti e concerti, che ne
ripercorrono la storia e i lustri, animando gli spazi come vere e proprie
attrattive. Dal 10 al 12 maggio il pubblico può visitare l’esposizione dell'Archivio
Storico, che presenta il racconto per immagini della storia dell'istituzione;
le oltre 100 opere dalle collezioni del MAGA dopo l'incendio; la mostra Pianeta
Expo 2015 che presenta i contenuti dell'Esposizione Universale e Collateral
Landscape. Due presentazioni, la nuova mappa a volo di uccello del centro
storico di Milano e il progetto di valorizzazione della scultura lombarda del
'900 Fondarterritorio con l'inaugurazione delle sculture di Angelo Bozzola e
Carlo Ramous entrate a far parte della Triennale. La Run4T al suo secondo
appuntamento con la corsa nel parco Sempione, concerti jazz al Teatro
dell'Arte, e per bambini due laboratori e un concerto. Tutte le sere aperitivi
musicali al Triennale DesignCafé all'aperto con performance dal vivo.
Triennale di Milano
Via
Alemagna 6, Milano
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