martedì 12 marzo 2013

ABOUT_I simboli di Salvatore Ferragamo












Con il suo estro creativo, Salvatore Ferragamo ha fatto di alcuni elementi i simboli del suo stile, ponendoli quali cifre inconfondibili di una passione che è andata il tempo, suggellando quel lodevole amore che ha sempre ispirato le sue mosse. Una storia meravigliosa, da sogno, dove la realtà si è contaminata con la più nobile fantasia, dando vita a un’autentica leggenda che ha mantenuto inalterati nel tempo i caratteri del suo dna.

Patchwork
L’uso del patchwork nelle calzature di Salvatore Ferragamo è uno dei temi più ricorrenti fin dalle origini, diventando un simbolo riconoscibile del suo stile, andando oltre le mode e i cambiamenti di gusto e rappresentando una perfetta sintesi tra la combinazione di materiali e colori e il rinnovamento del linguaggio del costume attraverso i pellami più tradizionali.
L’originalità del suo lavoro va collocata in un clima che, a partire dagli inizi del XX secolo, individua nell’accettazione di materiali inconsueti e di abbinamenti cromatici sorprendenti i segni di un mutato atteggiamento nella considerazione dell’abito e dei suoi accessori. Si tratta dello stesso clima in cui si collocano anche le esperienze e le ricerche di Sonia Delaunay, moglie del pittore Robert e personaggio chiave per la cultura figurativa e il mondo della arti applicate, che con i suoi abiti simultanei, i tessuti, i ricami e i patchwork porta avanti nuove soluzioni decorative.
Tuttavia, l’ispirazione del patchwork ha origine non solo dalle soluzioni artistiche del momento, ma anche dalla tradizione artigianale nord-americana dei quilt, realizzati con pezzi di tessuti diversi cuciti insieme, sicuramente conosciuti e apprezzati da Ferragamo nel periodo della sua formazione professionale oltreoceano.
Le prime tomaie patchwork appaiono negli anni ’20. Si tratta di patchwork ricamati a punto croce o a mezzo punto, in filo di seta o di cotone, o di composizioni in cui il vitello si alterna a rettangoli di coccodrillo e camoscio tono su tono, o di camosci in vari colori disposti in composizioni geometrizzanti: in ogni caso, sono esempi evidenti di come Ferragamo sia riuscito a rinnovare un intero linguaggio attraverso i pellami più tradizionali, diventando, negli anni a venire, il leitmotiv di intere collezioni sia d’abbigliamento che di calzature così come di accessori. 

Game
Tra i modelli che meglio documentano la fertile immaginazione di Salvatore Ferragamo, vi è un décolleté del 1930 in capretto nero con tacco in stile Luigi KV e punta rotonda, la cui tomaia presenta un geometrico disegno “a labirinto”, come viene definito nella registrazione del brevetto, realizzato a punto catenella nel colore grigio perla con l’impiego di un ago meccanico; una lavorazione nota con l’appellativo inglese “tambour work”, assolutamente necessaria quando i ricami sono eseguiti su pelle.
Questo modello mostra nella grafica geometrizzante della decorazione l’attenzione di Ferragamo all’arte contemporanea, in particolare all’esperienza futurista e cubista dei collage e papiers collés iniziati contemporaneamente da Pablo Picasso e Georges Braque.
La sua importanza, quale simbolo della creatività di Salvatore Ferragamo e della sua capacità di superare le barriere del tempo, ha fatto sì che questa calzatura diventasse l’ispirazione, in chiave attuale, di un décolleté a tacco alto e di una collezione di scarpe e borse per l’autunno-inverno 2003-2004, Game. Ma non solo….il décolleté, a sua volta, è divenuto soggetto e oggetto sul quale diciannove artisti contemporanei hanno espresso liberamente la loro creatività, usando tecniche diverse di lavorazione. 

La borsa Salvatore
Il modello si chiama Salvatore. È il nome dato a un bauletto con doppio manico e tasche laterali chiuse da zip, realizzato in tre misure e in più varianti di colore e di materiali. La specificità del modello è dovuta alla costruzione, poiché i fianchi a tasca vanno a formare la doppia maniglia dalla particolare bombatura, che rende anatomica l’impugnatura della borsa. Il nome, come ben si può intendere, è dedicato al fondatore della Maison, Salvatore Ferragamo. Una scelta non casuale dal momento che la forma, infatti, prende ispirazione da un borsone in cavallino e cuoio color marrone bruciato che Ferragamo iniziò a utilizzare nel 1950 per i suoi frequenti viaggi nonché per lavoro. In esso era solito riporre i prototipi delle sue calzature, i pellami, gli strumenti per la lavorazione artigianale. È dunque la prima borsa creata con la firma Ferragamo, che anticipa lo sviluppo di questa categoria di prodotto dalla metà degli anni ’60.

Il logo
Simbolo per antonomasia, perlomeno a livello grafico, il logo. Occorre però fare qualche precisazione. Prima del ritorno di Salvatore Ferragamo in Italia dall’America, nel 1927, non esisteva un logo Ferragamo. Le calzature create dal calzolaio dei sogni, così appellato a ragion veduta, erano perlopiù destinate alle star del mondo del cinema e vendute nell’Hollywood Boot Shop: il nome Ferragamo evocava e identificava una personalità creativa, senza però essere ancora un marchio.
È con la nascita a Firenze dell’azienda Ferragamo che vede la luce il primo logo, “Ferragamo’s Creations Florence Italy”, dove il nome del creativo era legato a quello della città di Firenze, quasi a suggellare il legame tra una calzatura realizzata ad arte e una città d’arte, in altre parole un vero e proprio oggetto da collezione.
Ferragamo utilizzò questo marchio d’impresa per etichettare le sue calzature, in particolare i modelli da sera e le scarpe foderate, realizzate in materiali di altissima qualità. Ma con la straordinaria fantasia che gli era peculiare e che non destinava solo all’ideazione e progettazione di scarpe, brevettò molteplici marchi d’impresa, come ad esempio “Pompeian”, con il quale erano contraddistinte le scarpe in tessuto o in rafia, adatte alla stagione estiva, o “Leonardo by Ferragamo”, con cui si etichettavano i sandali Capri degli anni ’50.
Il marchio che nel mondo intero è oggi conosciuto come il logo della Maison è nato solo negli anni ’60, dopo la morte dello stesso Salvatore. In esso si è voluto includere il nome del fondatore scomparso, ridisegnando graficamente la sua firma originale. Da allora con questo logo sono contrassegnati non solo i prodotti e le insegne dei negozi, ma anche il packaging e le campagne pubblicitarie. La famosa “F”, inoltre, ha suggerito i disegni a stampa di alcuni tessuti nonché il nome di un profumo.

Gancino
Ogni volta che si dice Ferragamo, è inevitabile non pensare al motivo del Gancino. Un segno distintivo che va oltre il semplice disegno, divenendo una sorta di logo, applicato su molti accessori e capi d’abbigliamento. Utilizzato per la prima volta negli anni ’70 come chiusura di una borsa disegnata per la madre da Fiamma, la maggiore dei sei figli di Salvatore e Wanda Ferragamo, tuttavia esso può vantare un’antesignana apparizione datata 1958 quando, in un articolo comparso sulla stampa tedesca, appare fotografato un modello di borsa con un ornamento molto simile.
Leggenda vuole che non si sappia quale sia l’origine esatta del disegno. Una tradizione tramandata oralmente narra che la fonte d’ispirazione sia stato il cancello in ferro battuto di Palazzo Spini Feroni, la sede medievale della Maison a Firenze. Tuttavia, è più facile che la realtà dei fatti sia molto meno romanzata e affondi la sua ragione d’essere nell’esigenza di trovare un particolare segno di distinzione nel momento in cui, negli anni ’50, lo sviluppo del made in Italy aveva generato un proliferare di marchi e simboli di ogni tipo.
Fatto sta che il Gancino da allora fu sempre più utilizzato su accessori in pelle e calzature fino alla sua consacrazione ufficiale alla fine degli anni ’80, divenendo equilibrata quintessenza di stile e funzionalità.

Vara
La storia della scarpa Vara risale al 1978 e si deve alla creatività di Fiamma Ferragamo. Il modello nacque dall’esigenza di conciliare sportività ed eleganza in una creazione destinata alla linea boutique. I disegnatori cominciarono così a lavorare su una forma da qualche stagione sperimentata e rinomata per essere comoda, con tacco basso e punta rotonda. Al prototipo fu aggiunta una piccola decorazione ovale e un fiocco improvvisato da un nastro di gros-grain recuperato nell’atelier: ecco creati i due dettagli distintivi di Vara!
Da allora il modello è rimasto ininterrottamente in produzione e, con oltre un milione di paia vendute, ha ottenuto il primato assoluto nella sua categoria.
Il segreto del successo di Vara risiede nell’elegante essenzialità del suo design: si tratta di una calzatura chiusa a tacco basso e punta arrotondata, con un fiocco in gros-grain e una placca dorata su cui è inciso il logo Ferragamo. Il suo stile sofisticato ha influenzato l’abbigliamento e tutto il mondo degli accessori della Maison, dai bottoni alle cinture, dai bijoux alle borse. Nel corso degli anni, è stato declinato in una sorprendente gamma di modelli, il più recente dei quali – Varina - è stato proposto nella primavera-estate 2008, reinterpretando un classico dello stile Ferragamo: le linee affusolate di Vara sono adattate alla silhouette di una ballerina rasoterra e sulla scollatura sono riproposti la celebre placca dorata e il fiocco in tessuto, oltre al nastro in gros-grain cucito sulla tomaia.

Shoes
Nel 1985 venne inaugurata a Firenze, a Palazzo Strozzi, una retrospettiva sulla storia di Salvatore Ferragamo. Era la prima volta in Italia che i prodotti di una Maison di moda ancora attiva – in questo caso le calzature – venivano presentati come opere d’arte e pezzi di design del ‘900. La mostra venne poi ospitata in molti altri musei. Era il preludio di un ben più vasto progetto espositivo che avrebbe preso corpo qualche anno più tardi a Firenze: il Museo Salvatore Ferragamo. In questa sede gli oltre diecimila modelli di scarpe che datano dal 1920 in poi, guidano nella storia illustrata del fondatore, evocandone i fasti, la genialità e la creatività. Una storia che ha guidato gli stilisti avvicendatisi alla guida della Maison, offrendo spunti e ispirazioni per le collezioni; in particolare, i disegnatori di foulard hanno dato inizio a una serie di motivi grafici dove protagoniste sono le scarpe storiche. Il primo di questi disegni si chiama Shoes e su questo tema sono stati declinati bijoux, tessuti per abbigliamento, accessori di chiusura per borse, bottoni e ornamenti per scarpe: un motivo decorativo unico nel mondo del design di moda e originale del marchio Ferragamo. 

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