mercoledì 27 marzo 2013

BEAUTY_Scent of woman: profuse che parlano d'amore












Sono profumi che parlano d’amore quelli che si impongono nelle recenti collezioni olfattive, denotando una preponderanza da parte delle maisons a rendere protagonista l’affettività più autentica, sulle orme di un dolce stil novo che ritorna prepotentemente a scandire la sensualità nella sua accezione più sublime. Che si tratti di amore per un luogo particolare piuttosto che per elementi icona di uno stile, o ancora che sia enfatizzato in alcune delle sue peculiarità, prediligendo ora i risvolti più passionali ora un neo-romanticismo, sempre e comunque di amore si tratta. Il più nobile dei sentimenti, quello che tutto anima e tutto governa, che si spinge oltre le apparenze e le differenze alla volta di un canto all’unisono di quelle che sono le virtù dell’umanità. Che coinvolge e assorbe, che cattura e non dà tregua, che rapisce e ingloba in una dimensione evanescente, dove tutto assume una nuova configurazione, dominata da luce, colore ed emozione. L’amore per la vita generalmente intesa, che può riguardare, pertanto, persone ma anche luoghi ed epoche, tutto quanto, in altre parole, è in grado di suggestionare e animare di uno spirito nuovo, mai provato prima o, anche se provato, sempre diverso, divenendo fonte d’ispirazione della vita. Perché cambiamo noi, ma cambia anche il soggetto del nostro amore: quello che conta veramente, è viverlo senza preamboli, privazioni o limitazioni; viverlo e goderlo nella sua interezza d’essere e di spirito, facendo tesoro della bellezza e dell’intensità delle emozioni che ogni giorno ci regala e mettendole a frutto come uno dei grandi doni della vita. Perché ogni amore, come asseriva il sommo Dante, merita d’essere vissuto per la sua stessa ragione d’essere, senza aspettarsi nulla in cambio, bensì per il semplice piacere di scoprirlo man mano e ammirare la perfezione del creato.

Profumo d’amore e di donna, quintessenza di quell’adorata femminilità in grado di catturare i sensi e condurre a un elegante intrigo. A questo devono essersi ispirate le maisons nella creazione delle loro nuove note profumate.
Yves Saint Laurent ha caricato di significato la sua liaison amoureuse con la sua Parigi, mettendo a punto la fragranza Paris Premières Roses, caratterizzata dalla spensierata freschezza del fiore dei fiori, sublimato da mughetto, violetta e peonia. Una storia d’amore, quella tra il couturier e la Ville Lumière nata trent’anni fa con le languide note di un profumo divenuto un cult – Paris – e celebrata tre decenni dopo con un’edizione esclusiva, fresca e delicata. Una fragranza attuale seppur fedele all’esprit couture: tradizione e modernità insieme, proprio come lo stile Saint Laurent. Un bouquet parfumé in sintonia con il mood della Maison, che celebra la rosa quale emblema della femminilità per antonomasia. Una rosa reinterpretata nelle sue note più fresche, luminose e splendenti, sublimata nelle sue caratteristiche dagli altri fiori: il mughetto esprime le note cristalline, la wild rose rimanda alla rugiada, la peonia all’abbondanza, la violetta, invece, è un tocco vellutato e i fiori d’arancio sono la sensualità. A rinforzare l’aspetto voluttuoso, muschi e legno di sandalo.
Da una Parigi elegante e raffinata a una Berlino di carattere. Una fragranza tutta giocata sulle dicotomie quella di Serge Lutens, in cui gli estremi trovano singolare armonia in note olfattive che rivelano lo spirito della città tedesca ed evocano, al contempo, l’iconica Marlene Dietrich. Per Serge Lutens, Berlino è sempre stata caratterizzata da un’atmosfera fumosa e sofisticata, quintessenza degli più classici ossimori della Germania della prima metà del ‘900 e che ora trovano validazione della fragranza La fille de Berlin. Una visione lucida e affascinante quella di Lutens, che si ritrova anche nelle sue fotografie raccolte nel libro “Berlin à Paris”, un viaggio attraverso un mondo visionario dove gli scatti rivelano un’estetica colta e sofisticata. Nei suoi connotati più umani, Berlino assume così le fattezze di Marlene Dietrich, personalità disinvolta che affronta e scandalizza, che ama declinare il maschile al femminile, che sa unire in capo a sé estremi altrimenti inconciliabili. In termini olfattivi, tutto ciò può essere riassunto in una rosa furente e speziata, cipriata e persistente. Eros e Thanatos si mescolano, raggiungendo un’equilibrata perfezione d’essere, complice la forza dirompente del loro carattere, la stessa che può essere ritrovata nella mistura olfattiva di Lutens, quintessenza di forza e intensità, carattere e personalità.
Dall’Europa agli Stati Uniti: un volo pindarico reso possibile dalla fragranza di Elizabeth Arden, 5th Avenue NYC. Difficile definire New York, un febbrile andirivieni di traffico e folla, un perpetuo confluire di culture, un crocevia di vitalità. Un’anima imprendibile, la sua, tradotta in note profumate da Elizabeth Arden grazie a una nuova fragranza che aggiunge NYC al nome del celebre profumo 5th Avenue. Racchiuse in una bottiglia simile a uno skyscraper, di dispiegano nell’atmosfera note di bergamotto, quasi ad evocare la brillantezza delle luci di Manhattan, pesca e mela golden, vibranti quanto la sua vitalità. Il ribes nero e il gelsomino notturno siglano il magnetismo sensuale. A suggellare il tutto, ambra dorata, vaniglia e note di muschio vellutato. Il nuovo 5th Avenue mantiene l’essenza di quello originale, ri-portando in vita lo stile e il carattere della City. Un omaggio di Elizabeth Arden alla città che ha fatto la sua fortuna: proprio sulla Quinta strada, infatti, si trova la più celebre Red Door.
Amore passionale, invece, chez Gucci con la fragranza Guilty Black, mix di contrasti – dolce vs speziato su tutti – nonché un inno alla seduzione estrema. Un ritorno al lato più dark, misterioso e fascinoso, nell’evocazione concertata di femminilità e sensualità. Un’invocazione di quel lato proibito e, per l’appunto, colpevole. Se le prime due versioni di questa fragranza targata Gucci (Guilty e Guilty Intense) esaltavano la provocazione, Guilty Black celebra l’intrigo della passione ad alto tasso di pericolosità. E lo fa ricorrendo al sapiente mix di contrasti tra dolce e speziato – frutti rossi e pepe rosa, lillà e patchouli – che, inevitabilmente, tende a infinito il limite della potenzialità espressiva. Un profumo pensato per una donna avventurosa, conturbante e determinata, pronta a raggiungere con lucida precisione quello che vuole. Una donna che ama sorprendere, suscitare meraviglia, incantare col suo fascino e lasciare un ricordo indelebile negli altri.
Da note dark ad altre soft il passo è breve, soprattutto se proposto da Valentino con Valentina Acqua Floreale, un omaggio all’universo femminile, complice un bouquet frizzante e fresh. Perché essere felici è un diritto di tutte. Dalle note di testa all’insegna di bergamotto e neroli, si passa a un cuore di mimosa, il fiore che annuncia la primavera con il suo lato poudré dai sentori di miele, combinata con tuberosa e gelsomino, per arrivare a un fondo dominato dal patchouli, legno che dona sensualità. Un inno alla femminilità, rivolto a una donna elegante e romantica, emblema del lusso all’italiana. Ispirato ai giardini romani, ricchi di luce, colori e odori inebrianti, porta alla mente le note di un brano classico, rilassante e quieto ed evoca le note cromatiche di un giallo brillante e caldo, l’oro dell’estate, sottofondo privilegiato per l’entrata in scena di un abito primaverile, in seta leggera e colori pastello, firmato Valentino, ça va sans dire.
Stessa vena ispirazionale chez Dior, che ha rivisitato il profumo couture degli esordi, Miss Dior, realizzandone una versione eau de toilette che distilla romanticismo in una miscela olfattiva nuova e luminosa. Nel 1947, Monsieur Dior aveva chiesto ai suoi “nasi” Paul Vacher e Serge Heftler-Louiche di fare un profumo che sapesse d’amore. Il risultato fu un accordo profumato che evocava la scia raffinata delle donne eleganti della Belle Epoque. Un mood anche alla base della nuova versione edt, che racconta in modo quasi romanzato la vie en rose di tutti gli innamorati. Note floreali e di arancia sanguigna vestono il bouquet, combinandosi con aromi luminosi, essenza di neroli di Tunisia, rosa turca e patchouli indonesiano. È così che Miss Dior si fa ancora più espressiva, dando corpo a tutte quelle sensazioni tipiche di una donna innamorata, quali la leggerezza, la profondità, la voglia di giocare.
Jean Paul Gaultier, invece, ribadisce il suo culto divinatorio per la femminilità. E quale migliore occasione se non i 20 anni di Classique, sua fragranza icona? È il 1993 quando lo stilista crea una fragranza che, letteralmente, mette in scena la donna, trasfigurandola. Citando i canoni della femminilità, li stravolge nella loro espressività, creando un rapporto tesi-antitesi-sintesi nel mondo del profumo. In un simile rimando di discipline e forme artistiche, Gaultier crea il flacone più curvilineo della storia della profumeria, destinato a divenire un must. Oggi come allora, Classique è pensato per una donna che incarna pienamente l’ideale di femminilità: libera e seducente. Una donna che ama e si fa amare.
Un ritorno al passato per Chanel e la fragranza 1932, ultimo capitolo di Les Exclusifs, mitica serie di sillage couture. Un omaggio all’estro visionario di Mademoiselle Coco, che, nel 1932 per l’appunto, decise di realizzare la sua prima collezione di Haute Joaillerie, “Bijoux de Diamants”: stelle, comete, lune, perle, zaffiri rosa, ma, soprattutto, diamanti. Un raggio di luce nel buio di quegli anni tristi e difficoltosi, con il quale regalò sogni e meraviglia. Una preziosa intuizione, caratterizzata da linee morbide e sontuose, ma senza ostentazioni o fronzoli. Oggi, a distanza di 80 anni, la Maison ha deciso di celebrare questa magnificenza, realizzando una collezione di pezzi inediti (ottanta) che evocassero la storica raffinatezza e una nuova fragranza. Essenziale e prezioso come il diamante, il gelsomino è il cuore di 1932: un fiore bianco e prezioso, a forma di stella, il cui aroma, combinato a tenui note di iris e muschio, si posa con delicatezza sul collo al pari di un prezioso collier.
Un amore per la vita, invece, quello proposto da Giorgio Armani con le fragranze Acqua di Giò e Acqua di Gioia, che sintetizzano emblematicamente il senso dell’amore: quello per la vita nella sua totalità e nel diritto di esistere. Un messaggio che suona come un appello, complice la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per l’emergenza idrica sposata dallo stilista, Acqua for Life, supportata quest’anno da Sean Penn. L’acqua come bene primario per la vita, anzi, come essenza stessa. Da qui, l’intenzione di agevolarne l’accesso a tutte quelle popolazioni che, ancora oggi, per raccoglierla devono percorre chilometri. Protagoniste dell’iniziativa, le due fragranze targate Giorgio Armani: all’acquisto di un profumo si donano 100 litri di acqua potabile, 50 con un like su facebook e altri 50 con un check-in sull’app Foursquare. 

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