giovedì 18 settembre 2014

LEISURE_Bettina







Icona indiscussa, modella fra le più celebrate e ricercate da stilisti e fotografi degli anni ‘40 e ‘50, Bettina è un emblema della moda francese. Musa di Jacques Fath, è stata testimone privilegiata degli anni folgoranti che hanno attraversato la moda a Parigi: da Jacques Costet a Lucien Lelong, da Hubert de Givenchy a Christian Dior fino a Coco Chanel.
Nata nel 1925 e cresciuta in Normandia, Bettina sognava di diventare disegnatrice di moda. Animata da questo spirito, nel 1944 si trasferisce a Parigi, dove incontra Jacques Costet, giovane stilista che aveva appena aperto un piccolo atelier per presentare alcuni suoi bozzetti. Costet, affascinato dalla sua bellezza, termina l'incontro chiedendole di indossare un suo abito. Inizia da quel momento una straordinaria carriera di musa e modella: “guanti, cappelli, veli – era quell'epoca: mi piaceva posare, era un istinto e un piacere” (Fashion memoir, Thames and Hudson,1998).
Dopo Costet, Bettina lavora per un breve periodo con Lucien Lelong, per poi, nel 1947, legarsi a Jacques Fath, diventando la sua musa. Ammirato da Bettina, Fath disegna una collezione di abiti che “solo lei può indossare con naturalezza ed eleganza”, creando un nuovo stile. Nasce così il fenomeno “Bettina “ e il suo nome diventa sinonimo di modernità e stile.
Contesa dalle più importanti riviste di moda, è in breve tempo “la francese più fotografata di Francia” (Paris Match). Per strada, sulla spiaggia, nelle dimore più lussuose, tra i quadri di un atelier, nella semplice cornice di un fondale bianco, i più affermati fotografi realizzano immagini che hanno fatto la storia della fotografia di moda.
Nel 1952 incontra Hubert de Givenchy e lo aiuta ad aprire la sua maison nel doppio ruolo di modella e responsabile delle relazioni pubbliche. Givenchy le dedica la blusa “Bettina” immortalata dal famoso disegno di René Gruau. In questi anni viaggia molto in Europa ma anche negli Stati Uniti, Brasile, Argentina, stringendo amicizia con intellettuali, attori, registi e scrittori: Georges Simenon, Jean Genet, Jacques Prévert, Greta Garbo, Elizabeth Taylor, Gregory Peck, the Bogarts, Ava Gardner, John Huston, Irving Shaw, Charlie Chaplin, Truman Capote and Gary Cooper. Nel frattempo, continua a posare per le riviste di moda con abiti di Christian Dior, Madame Grès, Balenciaga, Balmain. Nel 1955 raggiunge l'apice della carriera e proprio allora decide di allontanarsi dalla scena della moda.
Nonostante il suo ritiro, Bettina continua a lavorare in quel magico universo che tanto le ha dato. Nel 1963 è “ambasciatrice di charme” della rivista Elle: viene fotografata con “gli abiti più belli di Parigi” in Africa, dalla Valle dei Templi, al deserto del Sinai, alle falde del Kilimangiaro.
Nel 1967 torna a sfilare per la collezione di Coco Chanel a lei ispirata. In seguito è direttrice couture per Emanuel Ungaro e responsabile relazioni pubbliche per Valentino. Nel 2010 è nominata Chevalier des Artres et des Lettres dall'allora ministro francese Frédéric Mitterrand.
Bettina ama la moda, la segue e la precede. La sua figura e personalità è ancora oggi presente e influente fra gli stilisti e i fotografi contemporanei: Azzedine Alaia, Yohji Yamomoto, Pierre et Gilles, Mario Testino.
A lei la Galleria Carla Sozzani dedica una speciale mostra, che ne ripercorre lo stile e la carriera. Esposte oltre cento immagini realizzate dalle firme più autorevoli della fotografia di quegli anni: Erwin Blumenfeld, Henri Cartier-Bresson, Jean-Philippe Charbonnier, Jean Chevalier, Henry Clarke, Robert Doisneau, Martin Dutkovitch, Nat Farbman, Milton Green, Gordon Parks, Irving Penn, Willy Rizzo, Emile Savitry, Maurice Zalewski.
A corollario, il catalogo Bettina, edito da Carla Sozzani Editore: un viaggio per immagini nel magico mondo di una delle figure più emblematiche della storia del costume mondiale.

Bettina
Fino al 2 novembre 2014
Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano
Tutti i giorni, ore 10.30-19.30; mercoledì e giovedì, ore 10.30-21.00

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