mercoledì 23 aprile 2014

LEISURE_Ferré, il Fascino della Seta


Lo stile e l’eleganza di Gianfranco Ferré, oltre a non avere tempo, hanno scritto la storia della moda italiana, gettando le basi per il moderno concetto di prêt-à-porter, ma più ancora, le regole del vestir bene. Un prestigio di forme, tagli, volumi e tessuti che ha accompagnato un ideale di donna femminile ma al tempo stesso dinamica, sensuale e conquistatrice del mondo, intrigante e intraprendente. Una donna amante del fare, che dagli anni ’70 in avanti si è ritagliata un ruolo sociale di spicco, connotandosi di caratteristiche e tratti unici che l’hanno resa protagonista a tutto tondo di un cambiamento culturale tanto inevitabile quanto inconfutabile.
Il mito Ferré rivive ora attraverso le stoffe. Fino al 29 giugno, infatti, a Villa Mazzucchelli (Ciliverghe, Brescia), è visitabile la mostra “Ferré, il fascino della seta”. Esposti oltre cento abiti provenienti da una collezione appartenuta in prima istanza a una tessitura comasca e ora di proprietà privata, caratterizzati per le preziose trame di seta che hanno affascinato uno dei più grandi creatori della moda italiana. 
Gianfranco Ferré ha saputo valorizzare con le sue creazioni e innovazioni tecniche le caratteristiche di questo filato, declinandolo nelle sue opere in forme diverse. La brillantezza e la lucentezza del materiale conferiscono eleganza alle fantasie geometriche e floreali dei suoi abiti sia da giorno che da cocktail. Lo stilista apprezza della seta la leggerezza e la trasparenza, che sceglie per le sue camicie, ma anche la forza e la versatilità, quando decide di lavorarla con fitte impunture nei tailleur strutturati degli anni ’80.
E proprio sulla base alla scelta dei materiali e della loro lavorazione nascono le quattro sezioni della mostra. Il percorso espositivo inizia con Geometrie, a dimostrazione del minimalismo geometrico che caratterizza gli esordi della carriera di Ferré: un’eredità della sua formazione da architetto. Col passare degli anni la sua produzione si arricchisce di nuovi spunti creativi, motori, in ogni caso, dell’interesse per le geometrie tout court. È così che anche le rigide maglie dei pied de poule, i pois e le righe si stemperano nella fantasia del creatore in composizioni dinamiche che assecondano e arricchiscono i tagli sartoriali delle creazioni. 
Si prosegue con Il giardino fiorito, nucleo di opere caratterizzate per l’impiego di tessuti con fantasie floreali. La lucentezza e la sinuosità della seta si prestano per dare vita a questi temi naturalistici: rose definite nei più minuziosi dettagli, fiori stilizzati e dipinti con piccole ma incisive pennellate sulla stoffa, preziosi boccioli filati con trame dorate e assimilati a forme geometriche compongono un bucolico giardino, dando spazio alla creatività nella sua accezione più autentica. Un tema, quello floreale, rappresentato dalle fantasie nonché dagli abiti tagliati e costruiti per essere veri fiori, dove la seta si presta a vestire di delicati e avvolgenti petali la donna che li indossa.
È quindi la volta di Ferré, maestro di taglio. Qui trovano spazio veri capolavori sartoriali, opere nelle quali la forza e l’incisività del modello nascono da tagli sapienti dei tessuti. Linee geometriche taglienti e vigorose, talvolta sottolineate da bordi e passamanerie, disegnano sul corpo femminile volumi e forme dalla personalità inconfondibile. Nascono così i grandi colli, i tailleur asimmetrici, i contrasti tra le lunghezze, destinati a diventare le cifre stilistiche del vocabolario di Gianfranco Ferré.

Quarta e ultima tappa, Sperimentazioni e contaminazioni
. Lo stilista fu certamente un grande sperimentatore. Ai materiali tradizionali accostò spesso materiali presi in prestito dal design, sempre con un occhio di riguardo all’innovazione e alla modernità. Sulla scia di questa ispirazione, nascono i completi impreziositi da inserti in raffia o paglia, ma anche gli accostamenti stranianti e originali tra materiali che per peso e struttura difficilmente trovano occasione di incontro. Così, per esempio, la seta si sposa alla pelliccia o alla pelle, dando vita a creazioni originali e inconfondibili.
Un viaggio nell’estro di Gianfranco Ferré e del lessico della sua eleganza. A fare da fil rouge, è proprio il caso di dirlo, i tessuti, che tanto dicono di un abito, ma ancor più di uno stile. Passato e presente, tradizione e innovazione, magnificenza e ricerca si sposano in un gioco degli opposti, dove un elemento attrae e respinge il suo estremo in un’armonica combinazione di gusto e tendenza. Nulla è gridato nello stile Ferré: tutto parla con voce propria e vive di una luce immensa…quella stessa luce che ha portato le note della sua eleganza ai giorni nostri, validandone la preziosità e innalzandola a verità dogmatica del senso del vestir bene.

Ferré. Il fascino della seta
Villa Mazzucchelli, Ciliverghe (Brescia)
Fino al 29 giugno 2014

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