mercoledì 2 aprile 2014

LEISURE_David Bailey in mostra a Londra










Una mostra dal titolo emblematico “Bailey’s Stardust”, perché, in effetti, proprio stelle sono quelle immortalate da David Bailey in oltre 50 anni di carriera e riunite fino al 1° giugno 2014 in una mostra alla National Portrait Gallery di Londra.
Complice la curatela dell’artista stesso, è esposta una ricca selezione di fotografie tratte da due dei più famosi libri pubblicati dal fotografo - Box of Pin-ups, una scatola contenente le immagini di personaggi mondani degli anni ’60, e Bailey's Democracy, serie di foto scattate a chiunque entrasse nel suo studio –, che ritraggono attori, scrittori, musicisti, politici, modelle e tanti altri volti incontrati nei viaggi in Australia, a Nuova Dehli e nelle Naga Hills, solo per citarne qualcuno. Dai personaggi della Swinging London a sconosciuti dell’East End londinese fino ai reportage di viaggio, il mondo onirico di Bailey si alterna tra notorietà e anonimato, scovando quanto di interessante vi sia in qualsiasi ambiente e in ogni angolo del mondo.
Particolare e suggestivo l’allestimento, che conta stanze contrastanti tra loro, come richiesto dal fotografo: non vi è da meravigliarsi, quindi, se alcune sale con personaggi noti si alternano con altre con volti sconosciuti. E così dai visi di Kate Moss, Francis Bacon, Mick Jagger, Jack Nicholson e molti altri, si passa agli scatti del documentario fotografico del 1974 in Papua Nuova Guinea o alle immagini della carestia in Africa Orientale, realizzate a sostegno dell’iniziativa Band Aid nel 1985. Il tutto nell’ambito di una riflessione concertata su vita e morte.
Una mostra tanto attesa quanto emblematica per la città di Londra, dal momento che per gli inglesi Bailey rappresenta un mito, degno detentore del titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico, conferitogli nel 2001 quale riconoscimento per il suo impegno artistico. E, al contempo, un doveroso tributo a un artista che all’età di 78 anni ha ancora il potere di incantare e affascinare, catturando l’attenzione di estimatori ma anche di semplici appassionati, vuoi la varietà dei temi da lui proposti.
Curiosità, anche il titolo Stardust è stato scelto da Bailey, rendendo omaggio all’omonima canzone composta nel 1927 da Hoagy Carmichael e tanto cara all’artista.
A corollario della mostra, sponsorizzata da Hugo Boss, che ha iniziato il suo programma internazionale a sostegno dell’arte vent’anni fa, la pubblicazione Bailey’s Stardust.

Bailey’s Stardust
National Portrait Gallery, Londra
Fino al 1° giugno 2014 

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