giovedì 24 maggio 2012

ABOUT_Appunti di stile e di vita firmati Gianfranco Ferré






Terzo appuntamento con gli appunti di stile e di vita firmati Gianfranco Ferré. Riflessioni fatte ad alta voce dallo stilista stesso e messe nere su bianco, a testimoniarne lo stile indiscusso nella moda così come nella realtà quotidiana. Oggi il nostro viaggio inizia con la femminilità che per Ferré deriva direttamente dall'eleganza maschile, intesa nei suoi codici più puri di comodità e solidità; si prosegue con le figure che ha sempre considerato come dei veri punti di riferimento a cui ispirarsi, primis tra tutti Balenciaga per i volumi e le forme, Dior relativamente al senso del lusso e Chanel quale emblema dell'emancipazione della donna nel mondo della moda; si finisce con l'amore per le grafiche e le fantasie - in particolar modo per le righe -, passando per il culto delle forme e del disegno quale strumento indispensabile per concretizzare di un'idea. 
Ma ecco dalle sue vive parole cosa possiamo sapere...


Femminilità
Curiosamente le mie ricerche nell’ambito dell’abbigliamento maschile mi hanno aiutato a ridefinire e ad arricchire l’immagine che ho della femminilità e dell’eleganza. Disegnare collezioni per uomo mi ha aiutato a capire meglio la moda femminile. L’eleganza maschile si è manifestata in termini di regole, canoni, codici nel concetto tradizionale dell’”uniforme”: una giacca, un pantalone ed eventualmente un gilet. Concetti che ho voluto rivedere e, quando l’ho ritenuto possibile, adattare al gusto femminile. Ritengo di aver ottenuto risultati spettacolari, se non addirittura innovatori in diversi casi, giocando con gli opposti, unendo il desiderio maschile di comodità e solidità alla sobrietà di una femminilità sempre raffinata: camicie impeccabili, dal taglio maschile ma realizzate con tessuti preziosi, femminili. La giacca da smoking addolcita dalla trasparenza del tulle. Tessuti dei pastrani militari usati per cappotti e redingotes avvitate. L’uniforme militare di una volta, la sua ricchezza, la sua opulenza, la ripetizione degli elementi decorativi, le astuzie tecniche e i valori simbolici che la contraddistinguono, è stata una fonte preziosa e un punto di riferimento per l’eleganza femminile d’oggi.

Figure di riferimento
Balenciaga, Dior, Chanel: sono queste - insieme a Worth che per me è il reale fondatore della moda in senso “moderno” - le grandi figure di riferimento per l’eleganza contemporanea e, in particolare, per il mio modo di concepirla e di realizzarla sulla base di quelle che considero vere e proprie affinità, in particolare nei confronti di Balenciaga e di Dior. Con Balenciaga per l’assoluta perfezione delle sue forme e dei suoi volumi - anche di quelli eccentrici, esasperati, irregolari in modo sublime. E con Christian Dior per il suo senso del lusso e dell’opulenza, per la sua ricerca costante nel segno di una femminilità sublime, fatta di silhouettes donanti, di dettagli preziosi, di interpretazioni materiche inusitate. Mentre ammiro Mademoiselle Chanel quale formidabile artefice della liberazione e dell’emancipazione della donna nell’ambito della moda, con le sue linee semplici, i suoi materiali “poveri”, il nitore delle sue fogge”.

Forme
“La primissima definizione formale di un’idea di abito si concretizza nel disegno, un punto d’arrivo nella dimensione della realtà ed insieme un punto di partenza per un progetto. Nello specifico, il disegno per me è necessità e passione insieme. Mi è indispensabile per fermare le impressioni e dar loro un abbozzo di consistenza, in uno schizzo veloce, fatto di pochi tratti a matita, precisi e sintetici. La silhouette fissata nei suoi punti essenziali - le spalle, la vita, le gambe che si allungano sul foglio - consta di poche linee, ma è già una figura. Non potrei mai concepire un abito immobile sulla gruccia: per me ogni embrione di abito è già qualcosa di vivo, perché “lo sento” dotato sin dall’inizio dell’animazione che danno il passo ed il movimento. E come in un normale processo di crescita, questa sorta di essenza dell’abito acquista ben presto forza ed identità quando le poche linee del mio bozzetto vengono sviluppate secondo i principi della geometria in un disegno tecnico, nel quale le forme, le componenti ed i particolari dell’abito vengono analizzati, scomposti e ridefiniti da codici, numeri, misure, elementi di riferimento universalmente comprensibili e condivisibili”.

Grafiche & Fantasie
“Tra rigore e fantasia, le righe rappresentano un elemento che stimola moltissimo la mia fantasia ed appaga il mio senso estetico, nella moda non meno che nel decor della casa, dimensione in cui le righe per me hanno veramente un ruolo primario anche perché hanno sempre “segnato” in modo speciale gli ambienti in cui sono cresciuto e tuttora connotano la dimensione domestica della mia esistenza. Amo le righe per la loro essenzialità grafica che sa essere, allo stesso tempo, potenzialità espressiva, per la ricchezza di variazioni sul tema che consentono, dal gessato più classico ai motivi “bajadère” più vivaci…”.


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