venerdì 4 settembre 2015

ART & CULTURE_Azzedine Alaïa in mostra a Roma








Arte e moda. Due universi, un connubio. Due anime dalla vocazione soltanto in apparenza diversa, che danno vita a sodalizi in grado di imprimere il tempo. Innumerevoli sono i casi in passato di reciproche contaminazioni che hanno portato all’enfatizzazione di uno spirito comune: l’esaltazione della bellezza autentica.
A questi se ne aggiunge di diritto un altro con la mostra Azzedine Alaïa. COUTURE / SCULPTURE ospitata alla Galleria Borghese di Roma fino al 25 ottobre 2015.
Un’esposizione collocata nell’ampio progetto intrapreso dal Museo che pone la scultura di periodi e materiali diversi, nonché di artisti di differenti epoche, a confronto con la collezione di “statue” della Villa che è, per antonomasia, la casa della scultura. Negli anni, infatti, la fisionomia stessa della Galleria ha assunto la personalità di luogo principe dell’opera scultorea. E quest’ultima come un’entità in sé, un magma in attesa di forme, lungo un tempo storico che prosegue nella contemporaneità.
Con la mostra Azzedine Alaïa. COUTURE / SCULPTURE questa vocazione scultorea si arricchisce della variante del tutto inedita della “scultura soffice”.
Su questa scena di materia modellata in scultura quale è la Galleria Borghese, fatta di marmi dai bianchi molteplici e colori diversi, pietre, anch’esse di varia cromia, gessi, bronzi variamente patinati e cromati, irrompe la couture sculpture di Azzedine Alaïa.
 Le creazioni sono collocate all’interno delle sale in coerenza tematica, coloristica, formale, con le opere presenti nelle sale stesse, in modo da realizzare una continuità tra esse e il racconto della collezione: un inserimento che suscita molte inedite attinenze.
Nella Galleria, quindi, si realizza una messa in scena della couture di Alaïa che si accorda col tempo anomalo e potenziale del Museo, che è un po’ come il tempo del teatro: sospeso, in attesa del proprio avvio, potenziale, dormiente e silenziosamente sonoro in attesa della propria vita scenica. La mostra ne diviene la trasformazione in atto, assumendo il tempo rapido o lento dei modelli di Alaïa e mettendo in scena l’intero museo.
Centrale diviene la celebrazione che il couturier da sempre fa della materia (tessile o cuoi e pellami nonché metalli accessori), unica e vera protagonista di forme immaginifiche.
L’attenzione posta nei confronti di questi due elementi – materia e forma – fa sì che la Galleria Borghese risulti la sede ideale per enfatizzare tutto ciò, in quanto luogo storico di prodezze continuamente nuove delle tecniche che trasformano le materie della scultura.
Ciascun autore presente in Galleria, nella celebrazione del corpo implicita nella scultura, dall’antichità a Canova, fa girare un tessuto di marmo, o quale che sia la pietra, attorno a un corpo, maschile o femminile, plasmandone la nudità, scolpendo pieghe di vesti, seducendo l’osservatore. In altre parole, ciascun autore sa fare “craquer les hommes”, così come Alaïa, con l’effetto dei suoi abiti indossati dal suo mito femminile, fa schiantare gli uomini.
La “scultura soffice” del couturier, quindi, accende l’attenzione su come ogni poetica di uno scultore barocco e post barocco contorca lo sguardo dell’osservatore con la propria novità e il proprio effetto, lo ribalti e lo evolva in seduzione, tramite l’individuale maniera dei dettagli stilistici, come i personali modi di rilevare in riccioli la capigliatura, o di piegare le vesti, o contrastarle con le carni, o esaltare la curva delle reni, la pressione di una mano sulla carne, la plastica dei glutei.
Una mostra, quindi, che va aldilà della semplice esposizione e  pone in continuo parallelismo le creazioni ospitate con le opere che abitano gli spazi espositivi, rivelando molto della tecnica stilistica e creativa del couturier. Lo sguardo di Alaïa, vivace, fulminante, instancabilmente inventivo, non si sposta mai dal corpo e dall’immaginazione della donna reale, al fine di ricercarne la seduzione e modellarne la sembianza in idolo. Allo stesso modo l’effetto della Galleria, dei suoi spazi e della sua scultura, diviene invenzione seduttiva, esaltazione della donna ed immaginazione di plasmare al suo corpo tutte le risorse del materiale, che sia tradizionale o sperimentale, nobile o modesto.
La scultura diviene così una sorta di mitizzazione del corpo e l’arte scultorea un modo, progressivo nel tempo, di scoprire il corpo e liberarlo dall’ombra: un modo altrettanto sovversivo di quel lavoro di seconda pelle del corpo che per il couturier è l’abito.
Questo il processo che ha determinato la scelta dei modelli esposti e l’invenzione di quelli specialmente eseguiti per la mostra.
L’estro di Alaïa nel modificare corpi e profili col suo gioco di taglio configura, qui, un contrasto di forbici contro scalpello.
Un rapporto, quello tra gli abiti di Alaïa e le innumerevoli sculture esposte nella collezione della Galleria giocato al meglio, che enfatizza agli occhi dello spettatore i tratti distintivi sia delle creazioni esposte sia delle opere d’arte che abitano gli spazi espositivi.

Azzedine Alaïa. COUTURE / SCULPTURE
Galleria Borghese, Piazzale del Museo Borghese 5, Roma

Fino al 25 ottobre 2015

Nessun commento:

Posta un commento