martedì 6 maggio 2014

ART & CULTURE_Irving Penn, Resonance







Fino al 31/12/2014 il pubblico potrà visitare a Palazzo Grassi a Venezia “Irving Penn, Resonance”, la prima grande esposizione dedicata al fotografo americano Irving Penn (1917 – 2009) in Italia.
 La mostra, curata da Pierre Apraxine e Matthieu Humery, presenta 130 fotografie, tra cui 82 stampe al platino, 29 stampe ai sali d’ argento, 5 stampe dye-transfer a colori e 17 internegativi mai esposti prima d’ora. Un volo per immagini dalla fine degli anni ‘40 fino alla metà degli anni ’80, ripercorrendo i grandi temi cari a Irving Penn che, al di là della diversità dei soggetti, hanno in comune la capacità di cogliere l’effimero in tutte le sue sfaccettature.
 Ne è un esempio la selezione di fotografie della serie dei piccoli mestieri”, realizzata in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni ‘50. Convinto che quelle attività fossero destinate a scomparire, l’artista ha immortalato nel suo studio venditori di giornali ambulanti, straccivendoli, spazzacamini e molti altri ancora, tutti in abiti da lavoro. Allo stesso modo, i ritratti dei grandi protagonisti del mondo della pittura, del cinema e della letteratura realizzati dal 1950 al 1970 – tra cui Pablo Picasso, Truman Capote, Marcel Duchamp, Marlene Dietrich –, esposti accanto a fotografie etnografiche degli abitanti della repubblica di Dahomey (anni ’60), delle tribù della Nuova Guinea e del Marocco (anni ’60 e ’70), sottolineano con forza la labilità dell’esistenza dagli esseri umani, siano essi ricchi o indigenti, celebri o sconosciuti.
All’interno di questo percorso, che promuove il dialogo e le connessioni tra le opere di diversi periodi e differenti soggetti, lo still life svolge un ruolo di primissimo piano: in mostra fotografie realizzate dalla fine degli anni ’70 all’inizio degli anni ’80 che presentano composizioni di mozziconi di sigarette, ceste di frutta, vanitas – assemblaggi di crani, ossa e altri oggetti – così come teschi di animali fotografati al museo di storia Naturale a Praga nel 1986 per la serie “Cranium architecture”.
Un ampio panorama, in cui immagini poco conosciute si affiancano a pezzi iconici, offrendo una chiara testimonianza della particolare capacità di sintesi che caratterizza il lavoro di Irving Penn: nella sua visione, la modernità non si oppone necessariamente al passato e il controllo assoluto di ogni fase della fotografia, dallo scatto alla stampa (alla quale dedica un’importanza e un’attenzione senza pari) permette di andare molto vicino alla verità delle cose e degli esseri viventi, in un continuo interrogarsi sul significato del tempo e su quello della vita e della sua fragilità.

Irving Penn, Resonance
Palazzo Grassi, Venezia

Fino al 31 dicembre 2014

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