martedì 21 febbraio 2012

ART & CULTURE_Alice Springs alla galleria Carla Sozzani






Per la prima volta una retrospettiva che raccoglie i 40 anni di lavoro di June Newton - moglie del maestro Helmut Newton e nota con lo pseudonimo Alice Springs: ritratti, nudi, foto pubblicitarie e di moda, visitabili sino al 22 aprile alla galleria Carla Sozzani (Corso Como 10, Milano).
Un debutto nel mondo della fotografia, il suo, nato quasi per caso, quando nel 1970 a Parigi sostituisce il marito dietro l’obiettivo - costretto a letto con l’influenza, realizzando una pubblicità per le sigarette francesi Gitanes. Il ritratto del modello che fuma segna l’inizio ufficiale della sua carriera. Negli anni ’70, Alice Springs firma numerose campagne pubblicitarie per l’hairstylist Jean Louis David; le foto - a pagina intera - vengono pubblicate con il suo nome su rinomate riviste di moda fintanto che nel 1974 un suo scatto finisce sulla cover del magazine francese Elle.
Da lì in poi è un’ascesa verso il successo, complici i numerosi ritratti commissionati, alcuni dei quali divenuti vere e proprie icone. L’elenco di artisti, attori e musicisti immortalati dalla Springs rappresentano un “chi è chi” della contemporanea scena culturale internazionale. Che siano realizzate per celebri riviste patinate francesi ed americane, piuttosto che in qualità di semplici appunti e ricordi di vita privata, queste immagini testimoniano il meticoloso lavoro di ricerca e sperimentazione svolto dalla Springs, la quale non si limita a documentare l’aspetto delle celebrità e della gente comune, ma si spinge oltre, catturandone il carisma e lo charme. Concentra il suo sguardo sui volti delle persone e sulle loro espressioni; spesso ritrae i soggetti a mezzobusto o di trequarti, soffermandosi in particolare sulle mani. Complice la sua profonda conoscenza della recitazione, osserva fino a scrutare l’apparenza per spingersi oltre e cogliere le sfumature più profonde del soggetto: l’obiettivo non fa da filtro, bensì diviene la lente d’ingrandimento attraverso la quale la sua personale vocazione naturale indaga l’anima dell’altro. Un esperimento laborioso e per nulla scontato, grazie al quale le specificità più nascoste vengono “messe a nudo” nel loro più spontaneo modo di porsi. Il tutto in modo garbato ed elegante, senza forzature né esasperazioni. Un risultato che appare evidente nei ritratti di coppie in cui viene colta alla perfezione l’interazione tra i protagonisti.
Nelle immagini di Alice Springs emerge con delicatezza uno stile fotografico fatto di gentile ironia e di grazia femminea, in bilico tra distacco e intimità. Nei suoi ritratti è altresì possibile cogliere un atteggiamento altezzoso accompagnato da una naturale sicurezza di sé e, al contempo, da uno sguardo timido, appena approcciato. Le pose sono spontanee e il processo fotografico evolve senza grandi interventi da parte della fotografa. Proprio in virtù del suo grande coinvolgimento, mediato però da un’implicita timidezza quasi fanciullesca, le sue immagini appaiono naturali e vive, sincere e concrete: non vi è spazio per l’ostentazione o la simulazione. Gli scatti parlano il linguaggio della fotografia, dicono di sé per mezzo dell’obiettivo. Si mostrano e al tempo stesso prendono vita, si animano in un sussurrato dialogo a due con lo spettatore, invitato a divenire un occhio investigatore, curioso e appassionato, in un reciproco scambio d’impressioni ed esperienze. La fotografia diventa un vero e proprio commento visivo che interpreta il soggetto fotografato, esprimendone il significato più puro. 

Alice Springs
Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10, Milano
Dal 18/02/2012 al 22/04/2012 

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